"Mio figlio non usciva più di casa. Per anni è andato solo a scuola, tornava sempre arrabbiato. Deluso. Spesso piangendo. Sul viso qualche livido". È il racconto che la madre del quattordicenne fa al Tg3 Campania dopo gli arresti di 5 bulli accusati di avere perseguitato e picchiato il figlio.

Lividi che la mamma del ragazzino di Gragnano notava preoccupata. "Mi diceva che si era fatto male giocando. Io sospettavo non fosse vero, ma lui restava in silenzio. Tutto è cominciato alle scuole medie. È durata tre anni" racconta la madre dalla cui denuncia è partita l'inchiesta che ha portato al trasferimento in comunità dei 5 bulli.

Nel branco due fratelli già indagati per la morte di Alessandro, il tredicenne che si è lanciato dalla finestra della sua cameretta mentre era solo in casa e i genitori erano al lavoro. Sono accusati di istigazione al suicidio. I cinque, tra i 15 e 17 anni il più grande ha compiuto 18 anni da poco, hanno aspettato la loro vittima all'uscita dell'istituto superiore che aveva appena cominciato a frequentare e l'hanno picchiato.

In ospedale a Castellammare di Stabia i medici gli hanno diagnosticato ferite guaribili in dieci giorni. "Quest'anno ho dovuto fargli cambiare istituto per tenerlo lontano dai violenti" continua a raccontare la madre alle telecamere della Rai. Dopo l'ultima aggressione, la donna ha capito quanto stava accadendo e ha denunciato tutto ai carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia.

Ai militari il ragazzino ha confessato di avere pensato anche lui di togliersi la vita per mettere fine al suo incubo. Veloci le indagini chiuse con gli arresti di ieri.