Scommesse clandestine per un giro d'affari che dalla Sicilia arrivava fino a Gragnano. Ne sono convinti i magistrati palermitani che ieri hanno arrestato un imprenditore Gragnanese e sequestrato un centro. Tra le quindici persone coinvolte nelle indagini spunta, infatti, anche il nome di Antonio Inserra, da ieri agli arresti domiciliari. Coinvolto in un giro i cui profitti illegali sono stimati almeno sui due milioni di euro al mese. Inserra è accusato di aver partecipato all'associazione a delinquere finalizzata al gioco abusivo e alla truffa ai danni dello Stato. Ci sarebbe lui dietro l'agenzia sequestrata a piazza San Leone, intestata ad un prestanome. Un punto regolarmente accreditata Snai per la raccolta di scommesse sportive legali, nel quale però secondo quanto sostengono gli inquirenti venivano raccolte anche le puntate clandestine tramite i portali stranieri «punto com». Sotto osservazione da parte degli inquirenti anche i suoi viaggi a Palermo, considerata la capitale di questa organizzazione. In una delle sue trasferte di fermato con 10 mila euro in contanti, che per i finanzieri servivano proprio ad alimentare il circuito delle scommesse clandestine.
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