Ha lasciato a sorpresa la poltrona di vicesindaco e mantenuto il silenzio per 48 ore. Senza dare spiegazioni, l'uomo forte dell'amministrazione di Gragnano ha detto addio. Nello D'Auria si è separato dal sindaco Paolo Cimmino a pochi mesi dal ritorno alle urne, fissato in autunno per l'emergenza Covid. Trascorsi due giorni in serata da' una motivazione ufficiale con un lungo post su Facebook: “Negli ultimi tempi ho più volte manifestato la mia crescente insofferenza verso un agire ostativo e un’organizzazione disorientata che hanno scalfito il mio entusiasmo e la mia determinazione. Ora è tempo di fermarsi per un po’ e ricaricare le batterie. Sarò sempre vicino alla mia città, d'altra parte non riuscirei a starne senza”.
L’ormai ex vicesindaco spiega così la scelta. Una decisione che avra' conseguenze anche in consiglio comunale, mentre sale il malcontento in città per la gestione dell'epidemia.
Una lunga lettera affidata ai social, in cui d’Auria parla del suo rammarico per la consegna delle dimissioni, da vicesindaco e assessore. “Chi mi conosce sa che non è stata una scelta semplice – ha spiegato -. In questi anni ho trascurato la mia vita, il lavoro, gli amici, gli affetti e la famiglia, solo per svolgere col massimo impegno possibile il ruolo che i cittadini mi hanno conferito e che mi ha dato la possibilità di mettermi al servizio della mia città. Nel tempo molti hanno imparato a conoscermi ed io ho imparato ancor più a conoscere la mia città tra le sue meraviglie e le sue contraddizioni”.
D’Auria ha sottolineato che “era da tanti anni che Gragnano non viveva un intero quinquennio amministrativo. Questo è stato possibile anteponendo il bene del paese ad ogni altra cosa. Ringrazio chi mi ha accompagnato in questo percorso e ringrazio il sindaco Paolo Cimmino che con il ruolo di assessore mi ha permesso di dedicarmi ancor più attivamente alla vita amministrativa, nella quale mi sono calato con abnegazione e responsabilità. Abbiamo gettato le basi per uno sviluppo territoriale fondato sulla valorizzazione dell’enogastronomia della quale vado e andrò sempre fiero”.
Tutto bene, quindi, fino alla mossa delle dimissioni di cui si comprenderanno meglio i motivi nei prossimi giorni. Sicuramente la retromarcia di D'Auria rende più complicata la ricandidatura di Cimmino e ancora più affollato il campo del centrodestra. L'ex assessore, seppure a capo di un movimento civico, gravita in Forza Italia e una sua discesa in campo entra in diretta competizione con la candidatura del capo dell'opposizione Patrizio Mascolo.“Ho la grande e netta consapevolezza che con i cittadini in questi anni si sia creato un rapporto di fiducia e stima reciproca – ha concluso d’Auria - che mi ha fatto vivere senza risparmiarmi mai, per essere sempre disponibile e al servizio del mio paese”. Una disponibilità dichiarata che assomiglia alla mossa di chi non ha alcuna voglia di mettersi da parte.
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