Niente tampone a casa. Costretto ad andare a fare il controllo per il Covid al drive in dell'ospedale. E’ quanto accaduto a un anziano 91enne di Gragnano. Positivo al covid da qualche giorno, non ha potuto usufruire dell’assistenza domiciliare. L’uomo, autosufficiente fino a quando non ha contratto il virus, è stato costretto ad andare in ospedale, nonostante fosse attaccato all’ossigeno, insieme ai familiari con i quali conviveva.
Quattro tamponi programmati in date diverse e in tre “drive-in” differenti per la sua famiglia. A Gragnano, Pompei e Santa Maria la Carità. L’anziano è stato definito “trasportabile” quindi può muoversi da casa. A raccontare la storia i parenti: “Dobbiamo subire l’assoluta disorganizzazione dell’Asl, i mancati soccorsi e la cattiva gestione della Sanità”. La denuncia sui social della nipote, che in questi giorni si sta prendendo cura dei due anziani e del fratello. A cui poi si aggiunge l'allarme destato dai vicini che li avevano visti uscire.
E così, oltre al caos sui contagi e con gli ospedali sempre più sotto pressione. Nei mesi scorsi ci furono casi analoghi di persone con l’ossigeno e costrette ad aspettare il proprio turno all’esterno del pronto soccorso, sperando di ottenere un posto letto. Ora il nuovo caso che ha suscitato polemiche a Gragnano, a causa dell’organizzazione delle strutture sanitarie della zona.