GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2024




L'iniziativa

Gragnano, Agnese Moro spiega: 'Ricordo mio padre per i miei figli'

L'incontro con il magistrato Concetta Criscuolo

di Redazione
Gragnano, Agnese Moro spiega: 'Ricordo mio padre per i miei figli'

Agnese Moro a Gragnano per ricordare il padre. Si è tenuto presso l'Auditorium del Liceo don Milani lunedì scorso l'incontro con Agnese Moro dal titolo Moro racconta Moro, articolato in due momenti significativi che hanno visto al mattino la partecipazione degli studenti delle classi V degli istituti liceali don Milani di Gragnano e Pascal di Sant'Antonio Abate ed al pomeriggio il coinvolgimento della cittadinanza.


La lettura del discorso alla Costituente fatto dall'onorevole Moro il 13 marzo 1947, ha dato il via ad un dinamico dibattito, tra gli studenti e la Moro, su quella Persona pilastro dello Stato che all'alba della Repubblica sanciva i fondamenti sui quali si sarebbe posato il nuovo Stato italiano: "la democrazia, in senso politico, in senso sociale ed in senso che potremmo chiamare largamente umano".


Nel pomeriggio di lunedì, Agnese, classe 1952, ha dialogato con il magistrato Cetta Criscuolo e don Aniello Pignataro, promotore dell'iniziativa culturale in sinergia con l'Unità pastorale di Gragnano mentre Mariailaria Verderame ha curato la diffusione dell'evento. Per l'Arcivesco Francesco Alfano e i due fratelli di Raffaele Iozzino, l'agente di polizia che apparteneva alla scorta dell'onorevole Moro, presenti in sala insieme ai numerosi adulti, è stato commovente ripercorrere i sentieri della memoria, per i tanti giovani invece è stata una preziosa opportunità per conoscere la figura dello statista democristiano rapito e assassinato dalle Brigate rosse nel 1978.
Dalla FUCI agli anni della Costituente, Agnese Moro ha ripercorso la vita del padre con fare semplice e divulgativo e lo ha fatto, e lo fa, perché "Moro non rimanga solo il caso Moro" ma per riportare alla luce quella vita che Aldo aveva al di là dell'attentato e della Renault rossa, per andare oltre via Caetani e quel tragico 9 maggio '78. Ma Agnese lo fa anche per i suoi figli perché un giorno ti accorgi che quel silenzio con cui hai chiuso dentro tutto questo, è un silenzio che urla e che li raggiunge e che stranamente anche se tu non hai detto una parola a loro questa storia è arrivata ugualmente" dice con un velo di malinconia nella voce.


Entrato in politica dopo aver preso parte, da giurista, ai lavori dell'Assemblea Costituente, Agnese è certa che "lui abbia speso ogni risorsa della sua vita perché quelle cose diventassero vere spinto soprattutto da un grande senso di responsabilità nei confronti di coloro che avevano sperato e sognato le stesse cose ma che non ce l'avevano fatta".

Per Moro tutto l'operato del padre, tutti i bivi della sua vita erano finalizzati a far sì che continuasse "quella storia della democrazia, quella storia non una democrazia qualsiasi, ma quella che vede come protagonista le persone e che mette al centro la sacralità della persona umana".


Ed è nella vita familiare di Aldo Moro che si trovano le radici del suo essere: secondo Agnese è stata la sua mamma Fida, una maestra calabrese, ad ispirare tanti temi della vita politica del padre, uno per tutti l'idea di dare la possibilità "agli sconfitti della vita" di avere il loro posto nel mondo.

 


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08-12-2022 14:36:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA