GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2024




il racconto

Giochi napoletani, la storia della tombola

Tutto cominciò con Carlo III di Borbone alla ricerca di nuovi introiti per le casse del regno

di Red
Giochi napoletani, la storia della tombola

Chi ha inventato la tombola?
Spesso si ha a che fare con giochi e passatempi che ci occupano per ore o che ci trasciniamo dietro da anni, senza conoscerne però la vera storia o gli antefatti.
La tombola, nella fattispecie, viene vista come una tradizione natalizia più che come un gioco. Effettivamente non esistono delle vere e proprie regole e le estrazioni sembrano quasi un pretesto per stare in compagnia durante il periodo festivo, ma in realtà la tombola era nata come sostituzione delle vere e proprie lotterie.
Ambo, terno, quaterna, cinquina: l’occhio deve rimanere sempre vigile e attento sulle cartelle mentre i numeri tracciati su dischetti di legno vengono estratti dal paniere o dal cestino di vimini.

Come si è arrivati a tutto ciò?
La tesi più accreditata sulle origini della tombola è quella secondo la quale re Carlo III di Borbone fosse fortemente intenzionato a bandire il solito lotto per legalizzarlo e ricavarne nuovi introiti per le casse del regno.
Il frate domenicano Gregorio Maria Rocco, però, si oppose ferocemente, in quanto riteneva che un passatempo del genere, immorale e dapprima praticato solo in sordina, avrebbe allontanato i credenti dai momenti di raccoglimento.
Il gioco fu dunque sospeso solo durante il periodo di Natale, ma i napoletani insorsero creando proprio in quei giorni una versione alternativa del lotto.
Fu così che nacque la tombola. Essendo stata realizzata in casa, non potevano che essere utilizzati strumenti di facile reperibilità per gestire le partite.
Per questo motivo si impiegano banali cartoncini per le cartelle o bucce di mandarini per coprire i numeri su di esse.

I numeri del tabellone sono 90 come i membri dei Serenissimi Collegi tra i quali bisognava scegliere quando c’era da eleggere nuovi componenti.
Ad ogni numero è associato un particolare significato della Smorfia. L’etimologia del nome “tombola”, comunque, rimane ancora ad oggi poco chiara.
Ciò che è certo è che il gioco si fece conoscere nel resto d’Italia prima di raccogliere i maggiori consensi a Napoli. Oggi la tombola è il gioco ad estrazione per eccellenza in Italia.

Inutile fare paragoni con il bingo, mai permeato da quello spirito folkloristico che anima il tabellone da 90 numeri.
D’altro canto, il bingo è arrivato in Italia solo nel 1999, quando la tombola era già ben radicata nell’immaginario popolare. Non a caso, dopo 20 anni le concessioni per i locali a tema sono diminuite e i visitatori di un sito di bingo online possono superare facilmente il dato degli avventori delle sale vere e proprie.
Un problema che non ha mai interessato la tombola, per quanto anch’essa sia rimasta naturalmente coinvolta dal processo di digitalizzazione che ha interessato l’intero settore dell’intrattenimento nel terzo millennio.

Anche se viene giocata soltanto per alcune serate all’anno, la tombola è rimasta nel cuore dei napoletani e degli italiani. Ormai anche al Nord può capitare che si organizzi una tombolata estiva a scopo puramente benefico.

La tradizione è dura a morire e indubbiamente il Natale ha aiutato non poco il gioco a conservare la sua popolarità, ma a quanto pare c’è a chi non dispiace giocare a tombola anche durante il resto dell’anno. E dire che è nato tutto da un litigio…


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23-09-2022 17:11:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA