E' morto Gigi Proietti. Ricoverato in una clinica romana per gravi problemi cardiaci, nella notte non ce l'ha fatta. Esce di scena nel giorno del suo compleanno. Il 2 novembre doveva essere ricordato per i suoi 80 anni. Grande mattatore, passava dai testi classici alle gag ironiche. Dal teatro alla tv, con una lunga serie di successi. A Castellammare era arrivato quando la città gli aveva attribuito il "premio Viviani". Entusiasta del riconoscimento ottenuto, durante l'amministrazione Pannullo, alla Reggia di Quisisana aveva parlato dell'importanza di Viviani per il teatro italiano. Aveva lasciato gli studi di giurisprudenza per dedicarsi alla sua passione. La grande occasione arriva nel 1970 quando sostituisce Domenico Modugno, accanto a Renato Rascel nel musical Alleluja brava gente di Garinei e Giovannini. Da allora è interprete e autore di grandi successi teatrali, tra i quali Caro Petrolini, Cyrano, I sette re di Roma. Dopo aver recitato nel 1974 nel dramma di Sem Benelli La cena delle beffe, accanto a Carmelo Bene, nel 1976 stringe un sodalizio con lo scrittore Roberto Lerici, insieme al quale scrive e dirige i suoi spettacoli rimasti nella storia, A me gli occhi, please è un trionfo. Lo riporta in scena nel 1993, nel 1996 e nel 2000, "Ringraziamo Iddio, noi attori abbiamo il privilegio di poter continuare i nostri giochi d'infanzia fino alla morte, che nel teatro si replicano tutte le sere", confessa Proietti. "Non ho rimpianti, rifarei tutto, anche quello che non è andato bene".
Puoi ricevere le notizie de IlCorrierino.it direttamente su WhatsApp. memorizza il numero 334 919 32 78 e invia il messaggio "OK notizie" per procedere