GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2024




videogiochi

Fortnite: la storia del gioco che ha stregato gli italiani

11 milioni di giocatori al giorno online, 250 milioni di iscritti totali. 9 anni e non sentirli

di Redazione
Fortnite: la storia del gioco che ha stregato gli italiani

Con i suoi quasi 300 milioni di utenti attivi a fine 2019, Fortnite è indubbiamente uno dei casi editoriali dell'ultimo decennio. Targato Epic Games e nato quasi per caso nel 2011, il gioco vanta ore e ore di dirette streaming giornaliere, ha dato vita a leghe professionistiche e a un vero e proprio campionato del mondo e spopola tra i vip dello sport e dello spettacolo. Ma come è nato questo fenomeno? E quali sono i motivi alla base di questo successo?

Partiamo da alcuni dati. Le riviste specializzate nel gaming hanno conteggiato più di 250 milioni di iscritti online a marzo dello scorso anno e un picco di 78,3 milioni di giocatori collegati nel solo agosto. A febbraio 2019 anche il numero massimo di gamer registrati in un solo giorno: ben 10,8 milioni.

Impressionanti anche i numeri economici. Nel 2018 Epic Games ha incassato tre miliardi di dollari in profitti, buona parte dei quali derivanti da Fortnite. E gli introiti sono cresciuti ulteriormente nel 2019 e sono destinati a farlo ancora. Davvero niente male per un gioco nato quasi per caso. La prima versione di Fornite vede la luce nel 2011, quando Tim Sweeney, CEO di Epic Games, creò il gioco venne durante una gara interna all'azienda dedicata alle idee sperimentali. Dopo sei anni e un grande lavoro da parte del team di sviluppo, il titolo uscì nei negozi con poche aspettative e senza la modalità online. I numeri non furono lusinghieri e il gioco vendette solo un milione di copie. Era necessaria una svolta. E la svolta arrivò con l'introduzione della modalità “Battle Royale” in cui si permetteva ai giocatori di sfidarsi gratuitamente sul web su un terreno di gioco che diventa sempre più piccolo finché non rimane un solo vincitore.

Una modalità di gioco che è rimasta immutata fino ad oggi. I 100 partecipanti a ogni partita si sfidano su un'isola in cui vengono catapultati senza armi e attrezzature. Vince l'ultimo che riesce a sopravvivere dopo aver sconfitto gli avversari e la temibile tempesta magnetica che riduce il raggio d'azione con il passare dei minuti, costringendo i protagonisti a rifugiarsi in una safe zone sempre più piccola. Adrenalina, adattamento all'ambiente circostante, inventiva e capacità di scegliere i giusti compagni di viaggio (anche nel “Battel Royale” è possibile cooperare con altri tre giocatori). Sono queste le ricette alla base di un gioco che è diventato un vero e proprio fenomeno planetario in appena tre anni dal lancio.

Basti pensare che Fortnite ha anche un campione del mondo, il giovane Kyle Giersdorf, capace di conquistare il titolo lo scorso anno all'Artur Ashe Stadium di New York davanti a 15mila spettatori. Ma non solo. Ha anche una pletora di appassionati tra le celebrities dello sport mondiale. Due le categorie di sportivi che sembrano essere più legati al gioco: i professionisti della NBA e i calciatori europei. Tra i primi spiccano i nomi di Paul George e Reggie Jackson dei Los Angeles Clippers e di Andre Drummond dei Cleveland Cavaliers.

Tra i secondi sono tre i campioni che hanno portato l'universo di Fortnite fuori dagli schermi. L'esempio più eclatante è quello dell'attaccante del Barcellona Antoine Griezmann che nelle ultime stagioni ha sostituito la sua tradizionale esultanza con una di quelle predefinite degli avatar del gioco: un divertente balletto con una mano poggiata sulla fronte a mimare la lettera L (che sta a indicare “loser”, perdente) utilizzata per prendere in giro gli avversari.

Balletto ispirato al videogioco anche per Dele Alli del Tottenham che oltre a trovare in Fortnite nuovi spunti per festeggiare i gol trasmette spesso in diretta web le proprie sessioni di gioco. Più “mascherata”, invece, la passione di Cesc Fabregas che qualche anno fa è stato “beccato” a giocare dall'ex compagno di squadra Thibaut Courtois. Tra gli “italiani”, infine, citazione d'obbligo per Zlatan Ibrahimovic che da qualche anno è solito trasmettere anche su Twitch le sue lunghe e appassionanti sessioni di gioco.


Puoi ricevere le notizie de IlCorrierino.it direttamente su WhatsApp. memorizza il numero 334 919 32 78 e invia il messaggio "OK notizie" per procedere

09-04-2020 18:20:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA