LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Fiume Sarno, l'allarme di Legambiente: 'Con la riapertura tutto come prima'

Gli ambientalisti: 'Persi i vantaggi del lockdown'

di Redazione
Fiume Sarno, l'allarme di Legambiente: 'Con la riapertura tutto come prima'

Legambiente fa del fiume Sarno il simbolo negativo del post epidemia. Soltanto qualche settimana fa, ricorda Legambiente, "l'effetto del lockdown aveva restituito acque più limpide, purtroppo a causa della chiusura di molte attività e non grazie a efficaci politiche e azioni messe in campo per ridurre gli scarichi inquinanti. Il risultato è che con le riaperture l'effetto sembra essere svanito un po' ovunque, come dimostrano casi ancora aperti quali gli sversamenti illeciti nel fiume Sarno, in Campania, 'il più inquinato d'Europa', o quello del bacino padano, area di maggiore utilizzo europeo di antibiotici negli allevamenti, i cui residui si ritrovano nelle acque". Per raggiungere l'obiettivo "acqua pulita", le priorità d'azione secondo Legambiente riguardano la salvaguardia della biodiversità nei laghi, fiumi e acque dolci e la riduzione dell'inquinamento proveniente sia dall'uso eccessivo di nutrienti in agricoltura che quello ancora più preoccupante dovuto alle microplastiche e ai farmaci. "Sono 130mila all'anno - rileva l'ong ambientalista - le tonnellate di pesticidi usate nella filiera agricola italiana: secondo l'Ispra, quantità significative di principi attivi e metaboliti di questi fitofarmaci si ritrovano in acque superficiali (67%) e sotterranee (33%), evidenziando la correlazione fra chimica nelle filiere tradizionali e impatti negativi sul sistema idrico". Altro rischio sanitario, riferisce Legambiente, "deriva dai contaminanti nelle attività agrozootecniche: una ricerca pubblicata da 'The Lancet' nel 2018 rivela che in Italia avviene un terzo delle 33mila morti annue nell'Ue da infezioni da Amr (agenti resistenti agli antimicrobici)". Nel 2019, ricorda ancora l'associazione ambientalista, "l'Agenzia Europea del Farmaco ha evidenziato un uso di antibiotici sproporzionato nei nostri allevamenti: 1.070 tonnellate all'anno, il 16% dei consumi Ue, con il bacino padano area di maggiore utilizzo europeo". Secondo Legambiente, le microplastiche devono rientrare tra i criteri di valutazione del buono stato delle acque interne. Serve, inoltre, dare spazio all'innovazione tecnologica e ridurre drasticamente l'uso di sostanze di sintesi pericolose in agricoltura.
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04-06-2020 11:21:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA