Piu' controlli e sanzioni severe alle industrie che sversano illegalmente nel Fiume Sarno. È l'impegno assunto dal vicepresidente della Regione Campania Bonavitacola all'incontro svoltosi, a Sant'Antonio Abate, sull'emergenza ambientale che prosegue dai giorni di Ferragosto. A fare una sintesi di quanto deciso il sindaco di Sant'Antonio Abate, Ilaria Abagnale: "Come anticipatovi giorni fa, lo scorso 31 agosto 2021 si è tenuto un incontro presso gli uffici della vicepresidenza regionale sulla problematica del malfunzionamento del Depuratore “Scafati/Sant’Antonio Abate”.
Primo obiettivo - introduzione di una nuova normativa che vada a rivedere la disciplina del riconoscimento come “rifiuto” del terriccio derivante dalle operazioni di pulizia e primo lavaggio del pomodoro. Per ridurre i costi delle aziende e il maggior rischio che, durante l’attività conserviera stagionale, giunga presso il depuratore, attraverso scarichi comunque illegali, una quantità di reflui non conformi, tale da bloccare l’intero processo di depurazione dell’impianto, con disagi enormi per la qualità ambientale dell’intero comprensorio.
Nel corso della riunione Bonavitacola ha prospettato inoltre la previsione, sempre da un punto di vista normativo, di una nuova figura obbligatoria per le aziende conserviere da individuare come tecnico responsabile del controllo giornaliero delle quantità in ingresso lavorate e dei reflui prodotti in uscita, con tutti i dati relativi da trasmettere, in maniera altrettanto vincolante, su piattaforma ambientale regionale appositamente dedicata. Spetterà all’Arpac valutare la congruità dei dati di volta in volta trasmessi ed attivarsi con controlli mirati lì dove si evidenzi sia la loro mancata trasmissione sia evidenti anomalie connesse.
Stretta anche sul versante sanzionatorio in merito alle infrazioni riscontrate sullo smaltimento dei reflui industriali. Non ci sarà più eguale importo da pagare per ogni violazione commessa. Non ci sarà più la sola sanzione pecuniaria al reiterarsi dell’infrazione.
Dura la Gori su chi ha parlato di un sistema di depurazione da potenziare. L'impianto, così come progettato e attualmente in funzione, è in grado di smaltire tutti i reflui urbani e quelli industriali (questi ultimi purché debitamente trattati presso gli opifici) provenienti dai territori già collettati o da collettarsi.
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