Plastica, pesticidi e sversamenti abusivi. Il Sarno tornato come prima a poche settimane dalla ripresa dopo lo stop imposto dal coronavirus. Il dossier choc di Legambiente sulle condizioni dei corsi d’acqua in Italia assegna al fiume che sfocia a Castellammare il ruolo di simbolo in negativo di quanto sta avvenendo in Italia. Pubblicato lo studio ieri, oggi il sindaco Cimmino commenta: "Dopo il lockdown è disarmante, avvilente, emblematico del disastro ambientale che ogni giorno attanaglia Castellammare e tutti i Comuni attraversati dal fiume Sarno.
È bastato far ripartire le attività industriali per rivedere scarichi killer all’interno del fiume, segnale inequivocabile della presenza di aziende che continuano a sversare i propri reflui nel Sarno piuttosto che inviarli a depurazione. L’ennesima prova dello scempio perpetrato da persone senza scrupoli nei confronti dell’ambiente e dell’ecosistema. Un’ulteriore conferma della totale assenza di interventi mirati da parte degli enti sovraordinati, a partire dal tanto sbandierato masterplan del Ministro Costa, di cui dopo oltre un anno non si sono viste tracce". Il primo cittadino chiede al governo Conte il rispetto degli impegni.
"In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, rinnovo il mio appello ai 38 Comuni che, come Castellammare di Stabia, sono attraversati dal fiume Sarno: firmate con me l’esposto alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo per tutelare insieme le nostre città. Unitevi alla battaglia per restituire dignità ad un territorio devastato da sostanze tossiche e nocive per l’ambiente e per tutti i cittadini".
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