"Castellammare non può rimanere appesa a un filo". Lo dice a chiare lettere il governatore De Luca rivolgendosi al ministro Graziano Delrio seduto al suo fianco. Il presidente della Regione chiede garanzie sul futuro dello stabilimento stabiese direttamente al governo. L'occasione, questa mattina, a Napoli ad un convegno sulla portualità. E nell'intervento conclusivo dei lavori il ministro dei Trasporti assicura: "Convochiamo Fincantieri. Sono assolutamente d'accordo. Di recente ho incontrato i vertici dell'azienda che mi hanno ribadito di volere investire su Castellammare. Ma capisco che c'è bisogno di scoprire le carte, di avere certezze sul futuro e quindi li chiameremo al tavolo". Il governatore De Luca chiede garanzie: "Basta con una trattativa snervante, di volta in volta. Dobbiamo dare serenità e futuro a tutti gli operatori che si muovono in questo settore. Sediamoci, chiedo al ministero di fare un punto definitivo su questo. Vediamo Fincantieri come e dove vuole investire, una volta per tutte". Il presidente della Regione vuole portare a casa un programma definitivo dei lavori in calendario per i prossimi anni nello stabilimento in cui ci sono ancora operai costretti ad andare al Nord: "Un discorso di verità lo dobbiamo fare: non abbiamo le aree interne, le banchine e il bacino di carenaggio per cui alcuni tipi di navi non si possono costruire, ma se concordiamo di fare le navi del ministero della Difesa e quella Oceanografica e la regione ci mette cinquanta milioni di euro, se concordiamo per il lungo periodo ci concentrare lì la produzione dei traghetti mi pare che assicuriamo una stabilità". Impegni assunti che ora il governatore vuole vedere tradotti dalle parole ai fatti. Anche perchè il ragionamento si allarga ad una politica per il Mezzogiorno: "Le grandi aziende ci devono dire se intendono investire nel Sud, liberandosi dal parassitismo parasindacale e dalle presenze camorristiche".