Mahmood vince Sanremo...ma mica tanto.
Ieri sera la 69esima edizione del Festival di Sanremo si è conclusa con la vittoria di Mahmood ed il suo brano “Soldiâ€. Sul podio con lui Ultimo ed il Volo. Entra emozionato il ragazzo Italo egiziano che, con aria timida e dimessa, si commuove alzando il tanto amato leone d’oro. Da Sanremo giovani al primo posto tra i big è stato un attimo.
Applausi e lacrime davanti ai fotografi ed il pubblico. Il ragazzo sbanca la concorrenza e per un soffio toglie la vittoria ad Ultimo e fa arretrare Il Volo. Riesce a sbaragliare i grandi nomi della musica fermando Loredana Bertè al quarto posto, un successo clamoroso.
Si, tutto molto bello ma bisogna fare un passo indietro. Qualche minuto prima la platea dell’Ariston è letteralmente insorta contro la classifica ed il piazzamento di alcuni artisti, una su tutti proprio la Bertè. Un Baglioni imbarazzato non riesce a contenere i fischi, ride e guarda nel vuoto. Claudio Bisio cerca di calmare invano gli animi, inutile l’intervento della Raffaele. È una rivolta, il popolo non ci sta. Da casa alcuni si lamentano perché non riescono a votare e dichiarano il boicottaggio. Dalla Sala Stampa proteste ed urla: “É tutto truccatoâ€. Insomma, l’Italia dice no e fa sentire la propria voce.
Resta che non si può tornare indietro e vince Mahmood. Ultimo dopo in conferenza stampa manda a quel paese i giornalisti, del resto, prima della riapertura del televoto per il podio, era lui il vincitore e attacca:†Vi sentite importanti solo una settimana all’annoâ€. Partono offese, fischi e quant’altro.
Questo Festival di Sanremo si conclude come un disegno già delineato, dove si inizia con la polemica triste e si finisce allo stesso modo, ma non solo: Baglioni si schiera contro Salvini, vuole parlare dei migranti, lo fa dalla prima sera insieme a Bisio e lo fanno anche i suoi ospiti più volte. Ogni sera c’è anche il Ministro degli Interni nei monologhi, ogni sera si ride e si scherza non pensando a come può andare a finire. Vince Mahmood, Italo egiziano, quasi come uno sfregio ad i progetti che si fanno fuori il palazzo dell’Ariston, qualche regione più giù, a Montecitorio. Nonostante i “Soldi†di Mahmood la lega continua ad essere, stando alle statistiche, il primo partito d’Italia, seguito dal Movimento. Un partito di gomma, il Festival non lo scalfisce.
Se Mahmood vince Sanremo e l’Ariston contesta come non mai significa che abbiamo tutti perso, iniziando da chi fa informazione. La vittoria di un Festival rispecchia l’Italia in un determinato momento storico e non è del tutto chiara la metamorfosi in atto. Sul podio troppe cose diverse ed inconsistenti. Bisogna riflettere su ciò che siamo diventati e dove stiamo andando.
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