LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




L'inchiesta

Favori a pompe funebri, bufera giudiziaria tra Castellammare e Scafati: nuove accuse per Aliberti

Indagati in sei, nei guai con l'ex sindaco anche dipendenti del comune e due imprenditori

di Redazione
Favori a pompe funebri, bufera giudiziaria tra Castellammare e Scafati: nuove accuse per Aliberti

Favori alle pompe funebri vicine al clan. Favori alle ditte dei Cesarano in cambio di soldi e voti. Questa la nuova bufera giudiziaria che investe Pasquale Aliberti e coinvolge società di Castellammare e Scafati. Dure le accuse nei confronti dell'ex sindaco di Scafati, tra le sei persone a cui la Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno ha notificato ieri l'avviso della conclusioni delle indagini preliminari e informazioni di garanzia nell'ambito di un'indagine su 'favori' concessi a ditte di onoranze funebri che, secondo gli inquirenti, sarebbero legate alla camorra.
Nei confronti dei sei indagati si ipotizzano il reato di abuso d'ufficio in concorso, commesso con l'aggravante del metodo mafioso. Le indagini, sostengono gli investigatori, hanno consentito di accertare che le condotte omissive, finalizzate a non interrompere o impedire le attività illecite delle due ditte, hanno recato vantaggi anche di natura patrimoniale sia alle due società, sia, in un caso, a un allora dipendente del Comune di Scafati, che avrebbe fruito di un servizio di onoranze funebri gratuito, in occasione del decesso di un congiunto.
L'attività investigativa, collegata all'operazione "Sarastra", ha evidenziato l'illecita attività di pubblicità funebre svolta - su pannelli installati abusivamente, omettendo il versamento dei tributi dovuti per legge e agevolati anche dalle condotte omissive dei responsabili degli uffici comunali deputati al controllo - da due società operanti nel settore e legate una al clan camorristico Cesarano (presente su Castellammare di Stabia e comuni limitrofi) e una al clan Matrone, di Scafati.
Con l'ex primo cittadino di Scafati risultano coinvolti anche Giovanni Cozzolino, già dipendente del Comune di Scafati, componente dello staff del Sindaco pro tempore; Giacomo Cacchione, già Capo Area Economico Finanziaria del Comune di Scafati; Giuseppina Ametrano, legale rappresentante della ditta "L'Eternità s.r.l."; Alfonso Cesarano e Catello Cesarano, legali rappresentanti della ditta "Cesarano Nicola Pompe Funebri s.c.a.r.l.".
Aliberti è indagato anche per violazione della legge elettorale con l'aggravante del metodo mafioso e per scambio elettorale politico mafioso. A seguito della pronuncia sfavorevole del Tribunale del Riesame, Aliberti fece ricorso in Cassazione. Lo scorso 25 settembre, fece sapere di essere pronto a rinunciare al ricorso e di essere disposto ad andare in carcere se gli fosse stata data la possibilità di difendersi.
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27-10-2017 11:23:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA