LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




L'inchiesta

Faraglioni distrutti da bombe, depositi a Castellammare di datteri: arrestati 5 stabiesi

Sequestrati locali di un'associazione di sub

di Redazione
Faraglioni distrutti da bombe, depositi a Castellammare di datteri: arrestati 5 stabiesi

Depositi a Castellammare per nascondere i datteri pescati distruggendo i Faraglioni. Usate bombe e anche martelli a percussione per estrarre i datteri dalle rocce di un simbolo italiano nel mondo. Arrestati cinque stabiesi e coinvolta una associazione di sub in città. In cella Catello Avella, Elpidio e Giuseppe Viola, ai domiciliari Catello Viola e Luciano Donnarumma. Per estrarre i "datteri di mare" dalle rocce i sub usavano anche martelli pneumatici e cariche esplosive: emerge dall'indagine durata tre anni che oggi ha consentito al Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Napoli di notificare a 19 misure cautelari ad altrettanti indagati. I sub lavoravano per conto di due associazioni, una napoletana e l'altra stabiese-caprese, che commercializzavano questo "frutto di mare", appartenente a una specie protetta, per una clientela d'elite, in grado di pagarlo tra 100 e 200 euro al chilogrammo. Lo scempio dell'ecosistema è stato ritenuto a tal punto grave che, secondo gli esperti, ci vorranno almeno trent'anni per rivedere ristabilito l'equilibro corrotto in quelle località del Golfo di Napoli dove si concentravano le attività di estrazione. La Guardia di Finanza, oltre alla notifica delle misure cautelari, ha anche sequestrato tre locali commerciali, tra Napoli e Castellammare di Stabia, dove i datteri venivano nascosti prima dell'immissione in commercio, una somma di denaro ritenuta profitto della vendita, due barche utilizzati per recarsi sui punti di prelievo della specie protetta e tutta la strumentazione adoperata per estrarre il "dattero" dalle rocce.
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23-03-2021 14:54:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA