MARTEDÌ 29 APRILE 2025





Il fatto

Falsi incidenti tra Torre Annunziata e Castellammare, undici arrestati

Ai domiciliari Nunzio Achimio, Diego e Claudio Pagano, Massimo Izzo, Raffaele Falanga, Luigi Boccia, Raffaele Celentano, Pasquale Cuomo, Catello Aprea e Gennaro Avvisato

di Redazione
Falsi incidenti tra Torre Annunziata e Castellammare, undici arrestati

Falsi incidenti al Tribunale di Torre Annunziata, svelato il sistema che ruotava attorno a toghe sporche e avvocati in carcere da settembre. Nei guai questa mattina sono finite 14 persone: tra queste, per favoreggiamento, figurano due finanzieri incastrati dai colleghi e nuovamente l'avvocato Ivo Varcaccio Garofalo, già arrestato nella prima puntata dell'inchiesta. Si apre quindi un nuovo capitolo del terremoto al palazzo di giustizia di Torre che ha portato in cella giudici di pace, protagonista Antonio Ianniello di Scafati e avvocati stabiesi tra cui l'ex consigliere comunale stabiese Rodolfo Ostrifate. A capo dell'organizzazione ci sarebbe Salvatore Verde, anche lui già in carcere, accusato di aver reclutato la clientela dei falsi incidenti nella sua agenzia di Boscoreale. Ai domiciliari, invece, Nunzio Sosto Archimio di San Giuseppe Vesuviano, Diego Pagano di Boscoreale, Claudio Pagano di Boscoreale, Massimo Izzo , Raffaele Falanga di Boscotrecase, Luigi Boccia di San Giuseppe Vesuviano, Raffaele Celentano di Boscoreale, Pasquale Cuomo di Boscoreale, Catello Aprea di Scafati e Gennaro Avvisato di Terzigno. Ai domiciliari anche due finanzieri di Torre Annunziata ancora ignoti. Indagati a piede libero altri avvocati, periti, carrozzieri e falsi testimoni. Nel libro paga di Verde una serie di agenti che aveva il compito di reclutare falsi testimoni e carrozzieri interessati a partecipare alla truffa alle assicurazioni. I procacciatori d'affari, tra cui figurano anche pregiudicati, avevano il compito di prelevare le auto delle persone ingaggiate per il business illegale e portarle a carrozzieri compiacenti tra Bosco e Scafati. A loro toccava anche preparare tutta la documentazione, dai falsi certificati medici alle carte d'identità, su cui poi i giudici di pace e gli avvocati corrotti potevano operare per arrivare alle sentenze truccate. Un sistema in cui ognuno aveva il suo ruolo e guadagnava grazie al giro di mazzette e denaro sporco. Le misure cautelari scaturiscono da un'attività investigativa in parte trasferita per competenza alla Procura di Roma e per la quale scattarono una prima serie di arresti che videro coinvolti tra gli altri giudici onorari, avvocati e periti.
L'indagine ''ha consentito - spiega il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Alessandro Pennasilico - di svelare un sistema di falsi incidenti stradali o di alterazione di quelli realmente accaduti, allo scopo di ottenere indebiti risarcimenti dalle compagnie assicurative''. Intanto il Tribunale di Roma ha fissato per domani l'udienza del Riesame per decidere sulle istanze presentate dai legali di avvocati, giudici e periti sulla richiesta di scarcerazione. 


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10-10-2018 10:55:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA