LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Operazione della Guardia di Finanza

Falsi incidenti, si allarga l'inchiesta sull'avvocato Luca Franco: undici gli indagati

Nei guai il dipendente dell'Unicredit che trasferiva sul conto del professionista assegni intestati ad altri

di Redazione
Falsi incidenti, si allarga l'inchiesta sull'avvocato Luca Franco: undici gli indagati

Il suo studio di avvocato civilista, a Gragnano, conosciuto in un circuito ristretto. Luca Franco aveva fatto del triangolo Tribunale di Torre Annunziata-Castellammare-Gragnano la sua base operativa. Tra i colleghi quasi nessuno lo conosce, eppure il suo conto in banca lo attesta tra i legali più pagati della zona. Una discrezione scelta, studiata come rivela l’inchiesta sui falsi incidenti che lo vede regista insieme ad altri dieci indagati. L’ennesima indagine sui falsi incidenti, condotta dalla Guardia di Finanza di Castellammare, che fa lievitare i premi assicurativi di chi paga regolarmente in provincia di Napoli. Zii, nipoti, fratelli, sempre gli stessi nomi che, andando a verificare le documentazioni risultavano una volta, testimone, un'altra vittima e una terza responsabile dell’incidente. Insomma sempre gli stessi che ogni volta si scambiavano la parte. Per ogni ruolo una tariffa diversa, l’avvocato pagava la “prestazione” dai 50 ai 100 euro a seconda dei casi. In realtà i sospetti sul professionista, agli arresti domiciliari nella sua casa di Napoli, sono cominciati con un campanello d’allarme scattato nell’istituto Unicredit di Castellammare. All’interno della banca i vertici hanno iniziato ad insospettirsi per le operazioni del dipendente che si occupava della Private Baking. Era lui a versare sul conto dell’avvocato Franco l’importo di assegni non trasferibili intestati ad altri. Nell’anno dal 2013 al 2014 ben duecentomila euro. Sul dipendente della banca, tra gli undici indagati dell’inchiesta, si sono accesi i riflettori degli inquirenti che hanno permesso di fare luce su tutta la vicenda. Un meccanismo collaudato per incassare soldi facili alle spalle delle compagnie di assicurazione. Tutto era falso, a cominciare dai testimoni. Persone pagate tra i cinquanta e i cento euro per andare in aula a raccontare di incidenti mai verificatisi. Undici gli incidenti risultati completamente falsi. ''In almeno un paio di occasioni - afferma il procuratore di Torre Annunziata, Alessandro Pennasilico - l'indagato ha anche cercato di inquinare le prove. Avendo saputo che alcuni falsi testimoni erano stati convocati in Procura per fornire spiegazioni rispetto alla dinamica dei sinistri mai avvenuti, ha spiegato loro come avrebbero dovuto rispondere alle domande del pm in modo da non consentire l'accertamento della verità''. Un’inchiesta destinata ad allargarsi ora che l’avvocato Franco è agli arresti domiciliari e i suoi complici accusati di avere collaborato ad operazioni destinate a ricadere su tutti gli automobilisti onesti. 


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29-09-2016 11:54:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA