Il comune chiede il conto ai manager di Bobbio. L’amministrazione Pannullo ha deciso oggi di costituirsi parte civile nel processo che stabilirà se ci sono delle responsabilità nel fallimento delle Terme di Stabia e chi dovrà risarcire la città. Un crac da 12 milioni di euro su cui il curatore fallimentare dell’azienda ha chiesto l’intervento dei magistrati della Procura di Torre Annunziata già prima dell’estate. Ora nella giunta convocata oggi pomeriggio, si legge sulla pagina facebook del vicesindaco Andrea Di Martino, che all’ordine del giorno è stata approvata: “La costituzione in giudizio per la responsabilità patrimoniale degli ex amministratori nel fallimento delle Terme di Stabia Spa”. Il comune avrà così il suo avvocato in udienza quando si discuterà del maxi risarcimento, così come aveva già fatto la Sint che detiene il patrimonio. Sotto esame il periodo che va dal 2010 al 2013, tre anni che avrebbero portato al collasso un’azienda già in crisi da anni. A risponderne amministratori, collegio sindacale, direttori generali e per omesso controllo chi in quel periodo era alla guida della Sint e del comune di Castellammare. Sul banco degli accusati i manager scelti dall’ex sindaco di centrodestra Bobbio. La richiesta, avanzata da Massimo Sequino, punta l’indice e accusa direttamente le gestioni che si sono succedute dal 2010 al 2013, e che secondo la curatela, hanno determinato il fallimento dell’azienda a marzo del 2015. Sotto la scure degli avvocati della curatela sono finiti a parte Comune e Sint, anche i manager che, a vario titolo, hanno amministrato le Terme dal 2010 al 2013; così in autunno dovranno comparire in Tribunale dodici manager. I Presidenti: Salvatore Iovieno, Lino Dello Ioio e Francesco Paolo Ventriglia, per quest’ultimo le richieste azioni di responsabilità sono anche per i ruoli avuti come membro del Cda e Direttore Generale; Componenti del Cda: Massimo Cajati e Umberto Caccioppoli; Direttori Generali: Mario Marasca, Carlo Trevisan e Francesco Circiello; Collegio sindacale: Gaetano Palumbo (presidente), Maria Schettino e Loredana Massera. Un processo che stabilirà chi e se qualcuno dovrà rispondere di un crac che ha determinato la chiusura delle Terme con un buco in bilancio da molti milioni di euro.