LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




L'appuntamento

Faito, Vanacore il presidente degli imprenditori: "La nostra montagna deve diventare meta degli appassionati tutto l'anno"

Al convegno promosso da Slow Food sulla castagna: istituzioni, esperti e operatori per discutere delle risorse del territorio

di Redazione
Faito, Vanacore il presidente degli imprenditori:

Faito non è solo una meta per fuggire dall’afa estiva. La montagna che vive una fase di rinascita negli ultimi mesi può essere una valida meta per gli appassionati della natura tutto l’anno. Ne sono convinti gli operatori del Faito che si sono costituiti in una rete per promuovere iniziative dall’autunno all’estate prossima. « Forse anche noi abbiamo delle pecche, ma oggi abbiamo maturato la consapevolezza che solo insieme possiamo e dobbiamo camminare, questo per il bene nostro come operatori economici e per il bene di tutti quelli che amano il Faito. Dovremo crescere per essere capaci di attrarre tutto l’anno gli amanti della montagna, soprattutto noi che abbiamo una montagna speciale che si specchia nel mare delle due costiere più belle del mondo ». Esordisce così Giacomo Vanacore​ presidente della neo costituita rete di imprese FaiRete Monte Faito, che illustra il percorso che si vuole intraprendere per il rilancio del Faito e rilancia la disponibilità degli operatori locali ad essere più protagonisti nella gestione del territorio e nella responsabilità del paesaggio fonte di sviluppo e di benessere. L’occasione è un appuntamento, voluto da Slow Food, sulla castagna che rischia l’estinzione aggredita da rifiuti. I lavori, domenica scorsa nell’albergo Sant’Angelo sono stati aperti da Laura del Pezzo​ Assessore di Vico Equense con delega ai fondi europei ed al Faito, hanno visto subito sul tavolo l’impegno attivo del Comune, già mobilitatosi per accedere a tutti gli strumenti necessari per il rilancio del Monte Faito. Con l’intervento di Michelina Ruocco​ ricercatrice del Cnr-Ipsp si è entrati nel vivo del tema - «La Regione Campania impegnata nella lotta al Cinipide ha costituito intavolo dei castanicoltori campani e sarebbe bene che anche il Faito fosse rappresentato» - invito subito raccolto dagli operatori presenti e dal Comune - « Quest’anno in Campania si registrerà una perdita del 95% dei raccolti. La difesa dei castagni passa necessariamente da interventi complessivi sui castagneti, che passano dalla corrette potature, della pulizia dei boschi, da una gestione virtuosa. Il cinipide non è l’unico problema, il nostro Istituto sta conducendo ricerche approfondite sui marciumi che attaccano le castagne, ulteriore problema che si sta diffondendo sempre di più». Il naturalista e giornalista pubblicista Ferdinando Fontanella ci porta nella s ​ toria mondiale del castagno e quella più recente del Faito che vide grande protagonista il Conte Giusso. A cavallo tra l’800 e ed i primi del 900, diminuendo la necessità di legno per la costruzione delle navi nei cantieri di Castellammare di Stabia, portò i castagni dall’avellinese sul Faito anche come contributo all’economia locale. “Il castagno è un albero non solo da frutto, ma anche da legno o come risorsa del paesaggio. Dovremmo averne grande cura e recuperare i nomi legati agli usi locali. Da noi localmente le caldarroste venivano dette ‘e’ verole’ e così dovremmo riprendere ad appellarle, perché nei nomi c’è una storia da raccontare, una narrativa dell’identità dei nostri luoghi”. «Sono davvero colpito da tutto quanto esposto così bene in questa tavola rotonda» - interviene Antonio ​ Vanacore - «e sicuramente garantisco la disponibilità della Confederazione Pasticceri del cui direttivo nazionale sono membro, per supportare le iniziative che si vorranno mettere in atto per questo progetto così bello. Io da cittadino amo il Faito ed auspico una sua rinascita. Sarei davvero felice se potessi ritrovare i motivi per tornare a frequentare la nostra montagna. Ho lavorato e trasformato queste castagne bellissime che mi sono state fornite da uno dei pochi produttori rimasti e le ho trovate straordinarie. Ridiamo valore anche ai sapori dei nostri boschi, perché il cuore volte passa anche per lli gola» Il Sindaco di Vico Equense Andrea Buonocore, chiude i lavori. « ​ Non è più tollerabile, per noi che viviamo nel Comune con la maggiore vocazione agricola della costiera, sapere che le nostre anche se piccole produzioni agricole, non siano presenti sulle tavole di tutte le nostre famiglie. Il consumismo della società moderna erode ed indebolisce fino alle ossa la nostra comunità. Sono i benvenuti tutti quelli che cercano di riannodare questo legame spezzato e Slow Food che si occupa di gastronomia, cioè dei buoni prodotti dalla terra al piatto, è la benvenuta. Come promesso oggi Faito ha un Assessorato con una delega specifica, siamo già al lavoro. Vico c’è ! » 


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25-10-2016 10:30:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA