La montagna dimenticata torna all’attenzione delle istituzioni. Si è tenuta la Conferenza dei servizi per la tutela, la gestione e la valorizzazione del patrimonio del Monte Faito. Per la prima volta al tavolo i Comuni coinvolti, Castellammare e Vico Equense, l'Ente Parco dei Monti Lattari, la Città metropolitana, l'Autorità di bacino centrale, il Corpo Forestale dello Stato, gli assessorati regionali all'Ambiente e all'Agricoltura.
Al termine della conferenza l'assessore regionale al Lavoro, Demanio e Patrimonio, Sonia Palmeri, ha insediato il tavolo tecnico ristretto per la elaborazione di un primo piano d'azione per la messa in sicurezza dell'area di 488 ettari, ex Fintecna. "Nel corso della riunione - ha evidenziato l'assessore Palmeri - si è registrata una comunione di intenti tra tutti i presenti e la volontà reale di scendere in campo sinergicamente, con le idee chiare su cosa fare e come farlo". Si tratta di innescare il conto alla rovescia per evitare che il Faito si trasformi da risorsa in un pericolo per le città di Castellammare e Vico. Una strada interrotta da anni, il declino delle strutture ricettive e il disinteresse delle amministrazioni hanno determinato l’uscita della montagna dai circuiti turistici campani. Oggi il piano di azione deve servire per salvare il Faito e rilanciare un sito in grado di rilanciare l’economia locale.