DOMENICA 08 SETTEMBRE 2024




Castellammare

Estorsione al proprietario di un bar nella piazza del Comune a nome dei D'Alessandro: arrestato pregiudicato e un complice

Nei guai Vincenzo Spagnuolo, 33 anni e Emanuele Cioffi: "Vengo a nome di Scanzano"

di Redazione
Estorsione al proprietario di un bar nella piazza del Comune a nome dei D'Alessandro: arrestato pregiudicato e un complice

Richiesta di pizzo al proprietario del bar a due passi dal Comune. Un sms sul cellullare per intimorire e farsi consegnare mille e cinquecento euro: "Mi manda Scanzano". Vincenzo Spagnuolo, un libero vigilato 33enne del luogo pregiudicato e imparentato con personaggi legati al clan camorristico dei “D’Alessandro”, impone il terrore nei negozi del centro. Spagnuolo è arrivato nel bar come emissario del clan che gestisce gli affari illeciti a Castellammare. Il pregiudicato si era presentato insieme a un complice 18enne al titolare di un Bar della centralissima piazza Giovanni XXIII esibendo uno smartphone sul quale stava aperta in bellavista l’applicazione per gli sms.
Davanti al titolare dell’esercizio pubblico ha fatto vedere il telefono mostrando un messaggio chiarissimo: “vengo a nome di Scanzano, dammi 1.500 euro per i carcerati”.
A Castellammare dire di venire a nome di Scanzano, la roccaforte dei D’Alessandro, significa chiaramente di essere lì per conto del clan.
L’intimazione non lasciava spazio a dubbi: il proprietario del Bar doveva consegnare 1.500 euro per gli affiliati.
Al rifiuto del barista Spagnuolo si è appropriato dei soldi contenuti nella cassa, circa 200 euro, annunciando che sarebbe tornato il giorno dopo a prendere il resto.
I Carabinieri della Compagnia e della Stazione di Castellammare di Stabia, agli ordini del maggiore Donato Pontassuglia, nel frattempo intervenuti d’urgenza a seguito di richiesta di aiuto al 112, hanno bloccato e sottoposto a controlli tutti.
Vincenzo Spagnuolo è stato trovato in possesso dei soldi appena presi dalla cassa. Il suo complice, Emanuele Cioffi, un 18enne incensurato, è stato invece trovato con un revolver a salve, uguale a quelli veri. Lo portava nella cintola dei pantaloni.
I due sono stati arrestati per estorsione aggravata dal metodo mafioso e tradotti nel Carcere di Secondigliano.


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19-12-2017 11:16:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA