Escono di casa durante i primi giorni del lockdown dello scorso anno e sono fermati dai carabinieri di Correggio ad un posto di blocco.
La coppia, esibisce un'autocertificazione in cui G.M. attesta di essere andata a sottoporsi ad esami clinici e C.D. di averla accompagnata.
I carabinieri accertano invece che la donna quel giorno non aveva fatto nessun accesso presso l'Ospedale di Correggio, di qui la richiesta del PM di emissione di decreto penale di condanna nei confronti dei due.
Il Gip a questo punto ritiene che l'emissione del decreto di condanna non possa essere accolta e proscioglie i due.
La motivazione?
Il Tribunale di Reggio Emilia ritiene che un atto amministrativo non possa limitare la libertà personale di movimento, in quanto è da intendersi contrario alla Costituzione un obbligo generalizzato a restare nella propria abitazione.
Per il giudice, in buona sostanza, sono da considerarsi "illegittimi il DCPM dell'8 marzo 2020 come pure tutti quelli emanati successivamente dal Capo del Governo.
Una sentenza, la n. 54/2021, emessa dal Tribunale di Reggio Emilia sez. GPI-GUP, destinata sicuramente a far discutere.