Esami superati con regali all'Università degli Studi di Salerno-Fisciano. Studenti con reddito alto passati come figli di famiglie bisognose e quindi con relativi tagli alle tasse annuali. Il tutto con la complicità di dipendenti infedeli, arrestati in mattinata, che accedevano di nascosto alle banche dati, modificandole. La Guardia di finanza di Salerno, questa mattina, su disposizione della locale procura della Repubblica, ha dato esecuzione all'ordinanza emessa dal gip del tribunale di Salerno. . Dopo un'inchiesta interna dell'Ateneo, l'indagine condotta dalla guardia di finanza con il coordinamento della Procura diretta da Giuseppe Borrelli ha portato ai domiciliari due persone. Ai domiciliari l'impiegato 64enne Carmine Leo, accusato di essersi intromesso abusivamente nel sistema informatico, e un altro amministrativo, Carmine Cioffi, di 53 anni, che avrebbe indirizzato al collega gli studenti.
Le accuse sono diverse: accesso abusivo al sistema informatico, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e induzione indebita a dare utilità.
Sono 34 le carriere universitarie "artefatte" ricostruite dai finanzieri del Nucleo PEF di Salerno, molte delle quali arrivate fino al conseguimento del titolo di laurea. Indagati anche studenti e famiglie. A denunciare direttamente l'Università che si è accorta di quanto accadeva. Fondamentale, infatti, si è rivelata la collaborazione dell'Ateneo che, «anche al fine di evitare ulteriori manipolazioni«, ha subito sospeso Leo e, successivamente, su richiesta della procura, ha congelato il sistema informatico, consentendo l'acquisizione di tutte le necessarie fonti di prova. Oltre ai due "dipendenti infedeli" arrestati, risultano indagati altri 42 tra studenti e familiari, anch'essi presunti responsabili, in concorso, dei reati di accesso abusivo al sistema informatico e frode informatica, nei cui confronti sono tuttora in corso ulteriori approfondimenti investigativi.
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