Di viaggi ne hanno fatti tanti nei paesi ritenuti nemici dall’Occidente e poi gli incontri con personaggi influenti in Iran. Rapporti importanti che sarebbero serviti alla coppia di San Giorgio a Cremano per avere un ruolo di primo piano in un’organizzazione che arma i terroristi. Mario Di Leva, 69 anni, commerciante che ha preso il nome di Jaafar dopo la conversione all'Islam, e la moglie Annamaria Fontana, 63, entrambi detenuti, sono stati rinviati a giudizio per traffico internazionale di armi, in particolare missili e elicotteri di produzione sovietica. Lo ha deciso il gip del Tribunale di Napoli che ha accolto la richiesta di giudizio immediato avanzata dai pm della Dda Catello Maresca e Maurizio Giordano, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli. Il processo comincerà il 27 giugno prossimo davanti alla undicesima sezione del Tribunale. Secondo gli inquirenti il locale arabo che la famiglia avrebbe aperto sotto casa sarebbe solo una copertura per nascondere la vera natura dei loro affari.
I coniugi di San Giorgio a Cremano avrebbero, secondo l'accusa, fornito armi e munizioni, in violazione dell'embargo deciso dall'Unione Europea, all'Iran e a fazioni libiche. Un terzo indagato, Andrea Pardi, amministratore delegato della Società Italiana Elicotteri, ha chiesto di patteggiare una pena di due anni di reclusione, richiesta alla quale la procura ha dato il proprio consenso. Nella fase investigativa è emerso che "la Fontana risulta legata al governo iraniano e all'attuale governo provvisorio della Libia". Non solo: una foto ritrarrebbe la coppia compagnia dell’ex premier iraniano Ahmadinejad.
Dalle pagine del provvedimento di fermo, emerge il clamoroso traffico internazionale di armi con centro a Roma, e destinazione "di armamenti verso Libia e Iran", paesi coperti da embargo internazionale e puntualmente violato. Una tesi che arriverà al banco di prova dell’aula quando a fine giugno avrà inizio il processo contro la coppia di San Giorgio, dopo che la copertura di amanti dei viaggi e dell’Islam è andata definitivamente in frantumi.