Non sa più niente della madre da dieci giorni. Il telefono squilla a vuoto e nessuno sa dove sia né in Ucraina né in Italia.
Un ultimo saluto più di una settimana fa. Poi il silenzio assoluto. Il telefono squilla a vuoto e ogni giorno che passa senza notizie cresce la paura che sua madre sia morta sotto i bombardamenti.
E’ la storia di Elena, una giovane donna di origini ucraine, da anni a Gragnano. Il 27 febbraio l’ultima chiamata per avere notizie di sua madre, che vive e abita a Mariupol, una delle città ucraine martoriate dalla guerra con la Russia. “Mi ha detto che avevano già raso al suolo buona parte della città e forse quella stessa notte avrebbero colpito anche la nostra casa”, ha raccontato Elena che però da quel giorno non ha avuto più notizie della sua famiglia.
L’anziana è stata costretta a lasciare la casa, i suoi averi e i suoi affetti, per rifugiarsi in una zona di periferia assieme ad altre persone, temendo per la sua vita. Senza acqua, né luce e telefono, ora Elena teme che le sia accaduto qualcosa.
In pensiero anche la sorella, che da Kiev è riuscita a raggiungere Ternopil, assieme a sua figlia, una bimba di appena 8 mesi: “Quando sono scappati per strada sentivano dietro di loro le bombe che esplodevano – ha continuato Elena -. E’ ancora sotto choc per quanto sta accadendo, ma è decisa a non lasciare il paese per restare in qualche modo vicino a suo marito, impegnato al fronte”.
Un grido di aiuto disperato, quello di Elena, alla continua ricerca della mamma anche sui social: “Ho rintracciato dei canali telegram dedicati alle famiglie in pensiero per i bombardamenti in Ucraina. Ogni minuto arriva una segnalazione, sono davvero tante le persone scomparse o irraggiungibili. Speriamo solo che questa guerra finisca al più presto e che mia madre stia bene”.
Infine, l’appello. Elena spera che i bombardamenti cessino immediatamente: “Io sono per la pace nel mondo, non voglio che ci sia questa guerra che finora ha causato troppa sofferenza. Ci sono tante persone che soffrono. Io voglio la pace".