Una chiamata sul cellullare per prenotare cocaina o marijuana. Poi direttamente sotto casa dei pusher per avere la merce, uno squillo e la droga veniva lanciata da una finestra. Un droga shop nella terra di nessuno a Rovigliano, tra Torre Annunziata e Castellammare, dove in quindici avevano creato una piazza di spaccio destinata a competere con le più importanti della provincia di Napoli. Ma gli inquirenti hanno ricostruito ben 150 episodi del business illegale e il droga shop ha chiuso per sempre. Non è servito neanche al gruppo stabiese trasferirsi a Castellammare, dopo l'arresto di una donna trovata con addosso 800 grammi di cocaina. Al termine dell'inchiesta anche la succursule stabiese è stata smantellata. Il blitz è scattato all'alba di ieri, quindici le persone finite nei guai. A capo dell'organizzazione, che riusciva ad assicurare ai pusher stipendi d'oro, dai 300 ai 500 euro a settimana, Raffaele Giorgio. Toccava a lui fornire la droga al resto dell'organizzazione, dopo la morte di Ciro Scarpa noto pregiudicato torrese. Undici gli arrestati: Raffaele Giorgio 25 anni di Torre Annunziata, Luigi Gallo 27 anni di Torre Annunziata, Salvatore Montemurro 32enne di Torre Annunziata, Espedito Orvelli 47 anni di Castellammare, Girolamo Spagnuolo 47enne di Pompei, Francesco Masella 63 anni di Castellammare, Rocco Mellone 62enne di Torre Annunziata, Giuseppe Tremodi 42 di Castellammare, Gennaro Guida 46enne di Torre Annunziata e l'unica donna Rosa Fiorillo, 49 anni di Torre Annunziata. Tre finiscono ai domiciliari: Giovanni Espedito 37enne di Castellammare, Alfonso Formisano 36 anni di Boscoreale e Salvatore Di Martino 38 anni di Castellammare. Obbligo di firma per Antonio De Caro, 26 anni di Boscoreale. Centocinquanta gli episodi accertati dai carabinieri del Norm, agli ordini del maggiore Luigi Coppola e del tenente Luigi Cipriano, in un anno e mezzo di indagini. Fondamentali le intercettazioni delle telefonate con un linguaggio in codice, ma che non è bastato per evitare che gli inquirenti ricostruissero l'intero sistema. I pusher sono stati incastrati mentre avveniva la consegna con lancio dal balcone, attraverso una zanzariera o lo spiraglio di un portone di casa da cui usciva solo un braccio. E ora dovranno rispondere di quel patto tra torresi e stabiesi fatto per introdursi nel redditizio affare del traffico di droga.