Ha tenuto il suo segreto per nove mesi. Poi al momento del parto ha deciso di fare tutto da sola. Una decisione che è costata la vita al suo bambino. Poi ha nascosto il corpo del neonato in una valigia dietro l'armadio. È quanto ha stabilito l'autopsia sul corpo del piccolo nato quasi tre chili e mezzo martedì sera. Una conferma a quanto sospettato da subito dagli inquirenti che hanno indagato Olga Iacob per l'omicidio del bimbo nella sua casa di Angellara nel salernitano. Il piccolo è morto durante il parto. La trentenne moldava nel tentativo di metterlo al mondo da sola gli ha provocato ferite mortali al cranio. La donna, accusata di omicidio, si è ripresa e questa mattina potrebbe essere dimessa dai sanitari del San Luca. Negli ultimi due giorni è stata piantonata dai carabinieri nel reparto di ginecologia dove è stata ricoverata subito dopo il parto per una emorragia. Per lei resta lo stato di fermo disposto, subito dopo l’esame autoptico, dal sostituto procuratore Paolo Itri. Dal San Luca potrebbe essere trasferita a Salerno nelle camere di sicurezza dell’Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggì D’Aragona. Intanto si cerca di capire perché ha tenuto nascosta la gravidanza e perché non ha chiesto aiuto quando le sono arrivati i dolori del parto. È ancora perché ha deciso di occultare il corpo del piccolo. Fino a quando, però, non ha dovuto chiamare aiuto per un'emorragia che stava uccidendo anche lei. Badante nel piccolo paese ha cercato di occultare la sua gravidanza, separata con due figli in Moldavia, ha rischiato anche la sua vita tagliando il cordone ombelicale con una lametta. Una storia di orrore e disperazione su cui ora indaga la magistratura.
Puoi ricevere le notizie de IlCorrierino.it direttamente su WhatsApp. memorizza il numero 334 919 32 78 e invia il messaggio "OK notizie" per procedere