Una lettera aperta per annunciare una messa in suffragio delle quattro vittime della tragedia della funivia. L'ha scritta don Catello Malafronte, invitando tutti al rito che si celebrerà nel Santuario di San Michele Arcangelo, in cima a quel monte Faito che l’operatore della funivia Carmine Parlato, la giovane farmacista arabo-israeliana Janan Suliman e i coniugi britannici Margaret e Derek Winn non hanno mai raggiunto, precipitati nel vuoto imprigionati nella cabina dell’impianto per ragioni ora oggetto di una delicatissima inchiesta. Uno stralcio della lettera: "Come comunità ci uniamo nel silenzio, nella preghiera e nella vicinanza ai familiari delle vittime. Siamo anche vicini alle persone, soprattutto ai bambini, che hanno potuto riabbracciare i loro cari e al personale EAV. È un tempo buio e lo sentiamo tutti. leri, venerdi santo, il giorno in cui come credenti contempliamo nel silenzio l'Amore di Dio Crocifisso, al Faito si respirava l'aria del Calvario: un dolore immenso. In questa Pasqua del Signore, come le donne del Vangelo, annunciamo a tutti: Cristo è Risorto,è vivo. Non siamo soli. Con il cuore aperto alla Speranza, lunedì dell'Angelo, 21 aprile alle 12, presso il Santuario di San Michele celebrerò la Santa Messa in suffragio delle anime delle vittime. Sarà un momento di preghiera, di silenzio, di affidamento e di riflessione. Sono certo che uniti nella fede operosa e nella sicura speranza supereremo questo grande momento di prova. San Michele Arcangelo ci guiderà e proteggerà in questo nuovo tempo.