Presso il Secondo Complesso delle Ville Stabiane, in località Varano, è in corso il restauro degli apparati decorativi dell'oecus 13. Trattasi di interventi allestiti all'interno di un ambiente anticamente aperto sul panorama marittimo stabiano, riportato alla luce durante le operazioni di scavo archeologico del 1967, e la cui decorazione parietale in tardo III stile, a fondo nero, è desumibile da ciò che ne rimane principalmente lungo la parete sud.
Queste operazioni di restauro sono attualmente affidate alle maestranze russe provenienti dal Museo dell'Hermitage di Pietroburgo, in collaborazione con il Fondo RAS, e sotto la supervisione generale della Soprintendenza Speciale di Pompei, Ercolano e Stabia, ed avranno conclusione verso la prima decade di Luglio 2016.
Si sta lavorando per il recupero del colore originale ed il consolidamento delle strutture intonacali, mediante la rimozione delle vecchie stuccature, l'apposizione di nuove, ed una complessiva pulizia degli apparati decorativi. Questi ultimi, superstiti, presentano uno zoccolo nero con scansioni geometriche costituite da tre riquadri delimitati da una sottile fascia rossa e decorati con vasi poggiati su alti e sottili supporti, e riquadri divisi da due edicole. Una fascia verdina divide lo zoccolo dalla zona mediana con predelle divise in tre parti dalle basi di colonnine stilizzate che scandiscono gli spazi. Negli scomparti laterali della predella, delimitata superiormente da una fascia a motivi policromi (bianco, rosso e verde) sono due amorini ed al centro due figure illeggibili sotto ghirlande floreali desinenti in volute. I due pannelli laterali, neri, hanno bordi di tappeto con palmette azzurrine su fondo rosso; il pannello centrale ha un bordo orizzontale a fiori di loto. Al centro di quest'ultimo pannello, è un quadro non più leggibile nella sua interezza, dalle tonalità azzurrine, entro il quale è raffigurato, sulla destra, un corpo femminile velato ed in ginocchio, rivolto verso sinistra.