GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2024




La storia

Dalla Cina a Torre Annunziata, il racconto di Martina: 'Qui troppo allarmismo'

La studentessa rientrata ieri, pronta a tornare per terminare il suo percorso di studio

di Redazione
Dalla Cina a Torre Annunziata, il racconto di Martina: 'Qui troppo allarmismo'

Tornata dalla Cina è impressionata dalla paura che il virus e il contagio hanno creato in Italia. Ha deciso di mettersi in quarantena per un po'. Martina sta bene. Nessun sintomo o contatto con chi è stato contagiato. Ritornata, ieri sera dalla Cina con una amica, vivra' in un appartamento da sola per i primi giorni. "In Italia c'è troppo allarmismo" spiega Martina Conato, che appena rientrata in Italia già pensa a quando potrà rientrare in Cina. Poche ore dopo il suo atterraggio, al termine di un lungo volo con scalo a Francoforte, la voglia di tornare è forte. Martina, 27enne di Torre Annunziata, laureata in lingue lettere e culture comparate in cinese e spagnolo all’Università Orientale a Napoli, era partita dopo aver vinto una borsa di studio con l’Università di Suzhou. Martina, scrive oggi lo Strillone che ha intervistato la studentessa, ha deciso di ritornare in Italia lasciando la capitale della provincia cinese del Jiangsu, al termine del primo semestre di studio “ma ritornerò appena possibile in Cina". La decisione presa di stare in isolamento “è un eccesso di zelo, io e l’amica che ha viaggiato con me, ci siamo imposte un’auto quarantena evitando di entrare a contatto con persone influenzate. Stiamo alloggiando in un’abitazione lasciata libera da un’anziana zia. E’ una decisione personale, entrambe stiamo benissimo e non abbiano alcun sintomo”. Nessun tono angosciato, dalla voce di Martina si intuisce il desiderio di tranquillizzare tutti. “Sul coronavirus c’è un allarmismo eccessivo. Personalmente ho saputo di quanto stesse accadendo dalle notizie che mi arrivavano dall’Italia. A ridosso del Capodanno Cinese (25 gennaio, ndr) ero partita per Shandong per festeggiare a casa di un’amica, conosciuta nel corso del mio primo viaggio a Pechino. Da quel momento sono cominciati a giungermi dei messaggi, anche da persone che non conoscevo bene, che mi chiedevano di tornare a casa. Tutto ciò mi ha trasmesso tanta ansia. Per fortuna la madre della mia amica era una dottoressa e ha monitorato la situazione costantemente. Essendo serene sulla nostra salute, ci siamo dirette verso la sua tenuta in campagna. Poi dopo il Capodanno abbiamo saputo che avevano bloccato la città di Pechino e per paura che ci fosse impedito di andare via siamo rientrate anzitempo. Ed è stata una fortuna perché anche sia a Shandong che a Suzhou è accaduta la stessa cosa”.
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04-02-2020 21:12:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA