LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Da Torre Annunziata sit in in Regione, la protesta degli ex lavoratori della Metalfer

I sindacati a Santa Lucia: "Dopo una valanga di promesse chiediamo certezze"

di Redazione
Da Torre Annunziata sit in in Regione, la protesta degli ex lavoratori della Metalfer

Aspettano da quindici anni. Chiarezza, garanzie, responsabilità, ma soprattutto azioni concrete per il futuro degli ex lavoratori Metalfer di Torre Annunziata: è quanto hanno chiesto Cgil, Cisl, Uil e le categorie di Fiom, Fim e Uilm nell'incontro che si è tenuto a Santa Lucia, dopo un presidio organizzato dai sindacati insieme agli ex lavoratori.
"Sono più di quindici anni, dalla chiusura dell'azienda metalmeccanica, che i lavoratori di quello che era un produttivo insediamento industriale, non trovano pace , non trovano una collocazione definitiva. Dopo una valanga di promesse mai mantenute negli anni, la fine degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive, la Regione guidata da De Luca è riuscita ad acquistare i capannoni dell'ex Metalfer nell'ex area industriale, per un progetto ambizioso: la creazione di un grande polo florovivaistico che possa competere a livello europeo", si legge in una nota.
"E' meritevole l'acquisto dei capannoni e l'ambizioso progetto della Regione, affermano i sindacalisti, siamo contenti anche del bando, ma quello che a noi interessa è principalmente avere garanzie precise e sicure sulla collocazione dei lavoratori Metalfer, diventati ex da troppo tempo. Inoltre, è importante la formazione, concludendo quella già iniziata e programmando quella finalizzata al lavoro che gli operai dovranno svolgere nel Polo florovivaistico. Dalla Regione e dagli assessori Palmeri e Marchiello, dicono Cgil, Cisl, Uil insieme alle categorie, ci aspettiamo un tavolo urgente che metta in chiaro e illustri una volta e per tutte il percorso e gli atti concreti che si ha intenzione di mettere in campo per il futuro dei lavoratori".
Intanto Cgil, Cisl e Uil hanno inviato una comunicazione alla Prefettura "perché le tensioni e le azioni non sono più controllabili, visti gli animi esasperati e la sfiducia dei lavoratori".
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03-10-2018 19:17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA