Da Gragnano a Reggio Emilia per truffare anziani. Nei guai un sessantaquattrenne a cui è arrivato un obbligo di dimora direttamente dall'Emilia in quanto parte di un gruppo di truffatori. Si spacciavano così per carabinieri, avvocati o agenti assicurativi e convincevano i malcapitati a dover prelevare una somma di denaro per pagare una cauzione che avrebbe evitato a un parente o un figlio conseguenze penali dopo un incidente. In pochi minuti, si presentava davanti a casa un esattore che ritirava soldi o oggetti preziosi. Sono i nuovi sviluppi dell'indagine 'Porta a Porta' dei carabinieri di Reggio Emilia coordinati dal pm Maria Rita Pantani che a febbraio aveva portato alla luce una banda specializzata nelle truffe agli anziani. Si aggiungono altre due persone al registro degli indagati in cui già erano iscritte 31 persone a vario titolo (estorsione, rapina aggravata, violenza privata e circonvenzione di incapaci) con quattro arrestati.
In mattinata il blitz dei militari reggiani in trasferta nell'hinterland partenopeo: in manette un 34enne napoletano, mentre un 64enne di Gragnano è stato sottoposto all'obbligo di dimora e di firma. Il gruppo - i cui i componenti sono per la maggior parte di origine campana - avevano messo a segno quasi 100 colpi un po' in tutta Italia (Puglia, Calabria, Lazio, Lombardia, Campania), per un bottino complessivo di mezzo milione di euro.
Ma operavano soprattutto in Emilia-Romagna: delle 88 truffe documentate, 33 sono state compiute nel reggiano. Sceglievano le vittime sulle Pagine Bianche online, selezionando nomi di battesimo rari e antichi, in modo da trovare dall'altra parte del telefono una persona anziana.
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