LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Castellammare

Da Casa per anziani abbandonati a villa per una famiglia di abusivi: in fumo mezzo milione di euro

Per la struttura a Scanzano investiti soldi pubblici, dimenticata dal Comune per otto anni

di Redazione
Da Casa per anziani abbandonati a villa per una famiglia di abusivi: in fumo mezzo milione di euro

Una palazzina su due piani che avrebbe dovuto ospitare gli anziani soli, abbandonati da tutti, con problemi economici o di salute. Un edificio dimenticato ristrutturato con i soldi pubblici, da otto anni è la villetta di una famiglia che la occupa abusivamente.  Una coppia ormai vive a via De Micheli, a Scanzano nell’indifferenza generale. Da centro sociale per anziani a residenza abusiva con fondi pubblici sperperati per un progetto inaugurato e mai partito. Doveva essere un punto di incontro per gli anziani di un quartiere difficile, roccaforte del clan D’Alessandro ma, chiuso nel 2010, è stato dimenticato dal comune a dispetto dei 500 mila euro investiti. Per i lavori di ristrutturazione, cominciati nel 2007, furono spesi 334.333,32 euro. A questa somma si aggiungono circa altri duecentomila euro che il Comune destinò per arredare gli spazi. Lì dieci anziani soli avrebbero dovuto trovare un tetto e assistenza, mentre per gli altri avrebbe dovuto essere punto di aggregazione e di attività sociali. “Notte e Giorno” è il nome con cui è stato battezzato, per poi finire come casa privata. Una casa da famiglia nobile visto che parliamo di una palazzina di due piani: al primo  prevedeva servizi comuni tra cui la cucina, la sala da pranzo, il deposito alimentari, l’ambulatorio medico. Al secondo, invece, cinque camere da letto per gli ospiti e altrettanti servizi igienici. Dopo il termine dei lavori nel 2008 il bene fu assegnato, tramite una gara, alla cooperativa “Il Vecchio e il Mare” che inaugurò la struttura nel maggio dell’anno dopo. Poco dopo però la struttura  finì nella lista nera degli 007 della Prefettura, inviati a Castellammare dopo la morte del consigliere comunale Gino Tommasino. All’esame dei funzionari, venuti da Napoli, spuntò il nome di un lavoratore legato alla camorra. Un verdetto che provocò la rescissione dell’appalto e guai ai dirigenti del comune. Alla revoca del servizio seguì l’abbandono dell’edificio. Da Bobbio a Cuomo nessuno ha pensato a riaprirla. Nessuno è andato a controllare che fine avesse fatto la struttura festeggiata con taglio del nastro e benedizione del parroco. Da otto anni circa lo Stato non mette più piede in via Micheli e dei soldi spesi, circa 500mila euro in tutto nessuno si è più interessato. “Appena insediati nel 2016 abbiamo chiesto alla Presidenza del Consiglio di partecipare a fondi destinati a progetti per minori e anziani– fa sapere Andrea Di Martino, vice sindaco di Castellammare – dopo il decreto di assegnazione delle somme provvederemo a liberare l’immobile per indire un nuovo bando”. Intanto per la famiglia di Via de Micheli sono stati otto anni vissuti da signori. 


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05-04-2017 09:58:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA