Lo strappo è avvenuto. Il Pd da una parte e l’ex sindaco Cuomo con i suoi fedelissimi dall’altra. Nel giorno in cui i vertici campani del partito di Renzi danno ufficialmente a Gennaro Migliore l’incarico di commissario, a Castellammare, come un’onda, si propaga l’effetto delle consultazioni avvenute nella giornata di ieri. Il sottosegretario alla giustizia ha comunicato all’ex assessore Raffaele Esposito, portavoce del gruppo di Cuomo, la risposta che attendevano da tempo. Il primo cittadino, mandato a casa dai suoi consiglieri comunali, chiedeva da mesi ai vertici napoletano di esprimere un giudizio sulla vicenda che aveva messo la parola fine alla sua esperienza di governo. Quel giudizio non è arrivato, ma una decisione comunque è stata presa. I quattro ex consiglieri, che hanno contribuito con le altre forze politiche a sfiduciarlo, consumando un tradimento interno con le loro dimissioni, saranno nuovamente nella lista del Pd per il voto di giugno.
A questo punto la rottura appare consumata. Cuomo potrebbe passare, quindi, nei prossimi giorni al piano b con la presentazione di una sua lista dal nome Castellammare bene comune, non condividendo tra l’altro neanche l’impostazione data dal commissario che vuole prima chiudere la lista dei candidati al consiglio comunale e poi passare entro domenica prossima a scegliere chi dovrà guidarla come aspirante sindaco. Ma non è l’unico pezzo che il Pd rischia di perdere. Gli occhi della politica stabiese sono puntati questa sera all’Hotel dei Congressi dove l’ex sindaco Salvatore Vozza ha convocato “persone provenienti da diverse esperienze” per raccogliere i delusi da questa situazione di divisioni e paralisi del panorama politica. La mossa di Migliore che, però, rinvia tutto di una settimana, potrebbe costringere anche i convocati da Vozza ad una road map simile. Troppi tra quelli chiamati a raccolta non sanno ancora che strada prendere e aspettano di conoscere come andrà a finire in casa Pd.