LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




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Cronaca. Castellammare di Stabia, Vincenzo Schiavone è morto per imperizia dei sanitari

Secondo la relazione autoptica Schiavone poteva essere salvato

di Redazione
Cronaca. Castellammare di Stabia, Vincenzo Schiavone è morto per imperizia dei sanitari

“Da quando papà non c’è più non ho perso solo un padre ma anche un amico”. Sono le parole di Nando Schiavone, il giovane figlio di Vincenzo l’operaio e sindacalista stabiese deceduto lo scorso 28 Agosto . “Per me lui era tutto “ -continua il giovane - che,  con le sorelle Tonia, Cristina e Maria Rosaria ,da quel giorno non ha più smesso di combattere per cercare giustizia , per provare a rendere meno duro un dolore che non si attenua , nonostante il tempo. Sono lacrime vere quelle che rigano il volto di Cristina, Mara e Tonia mentre raccontano le ultime ore del papà.  A guardarle , la madre, che con Vincenzo ha diviso la vita . Giustizia e verità su una morte “assurda “ è quanto chiede la famiglia, assistita dai legali Roberto Ucci e Daniele Rossetti. 
Imperizia, imprudenza, negligenza sono i primi dati che emergono dalla relazione autoptica predisposta dal Tribunale di Torre Annunziata . Un'odissea finita male. “Papà- racconta Cristina , stessa tempra di Vincenzo (l’uomo negli ultimi anni stava conducendo una battaglia per chiedere giustizia a seguito della morte della sorella Angela, deceduta dopo un intervento finito male per un bypass gastrico),
fu prima visitato e poi rimandato a casa. Oggi, a distanza di mesi ,emerge che la causa del decesso è da ritenersi relazionabile ad arresto cardiocircolatorio secondario ad infarto miocardico acuto .Da qui il ravvisare elementi di responsabilità per imperizia , imprudenza e negligenza a carico dei sanitari del Pronto Soccorso di Castellammare che non avrebbero osservato il protocollo diagnostico previsto in caso di dolore toracico. Ma non c’è solo questo. Emergerebbero anche incongruenze nella tempistica di trasporto del 118 e la presa in carico del pronto soccorso”. Una famiglia unita gli Schiavone. “Papà- ricorda Maria Rosaria - era ben voluto da tutti sul lavoro lo chiamavano il gigante buono . Sempre disponibile, sempre pronto ad aiutare tutti”. Manca Vincenzo, ai colleghi di lavoro, alla moglie, ai figli, agli undici nipoti. “ Da quel giorno-  continua nel racconto Tonia- nulla è stato più come prima Noi chiediamo giustizia”. In attesa del processo la famiglia Schiavone punta a tenere i riflettori accesi su una morte che fa ancora una volta riflettere.
“Chi ha sbagliato- dicono - deve pagare, nessuno deve più trovarsi nelle stesse condizioni di nostro padre”.


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02-04-2019 10:29:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA