Ci sono anche due bimbi sotto la montagna di pietre. I vigili del fuoco scavano con le mani alla ricerca delle sette persone disperse. Una corsa contro il tempo per salvare vite umane. Una coppia e i loro due figli e un’altra famiglia di tre adulti. A fare i conti è Vincenzo Ascione. Il sindaco che cerca di aiutare e di ricostruire i perché del crollo di un palazzo che a Torre Annunziata ha sepolto almeno sette persone. “A me risultato due famiglie, ma è difficile allo stato sapere quante persone sono state coinvolte”. Altre fonti riferiscono, infatti, di sette adulti e due bambini. Il crollo del palazzo di quattro piani è avvenuto intorno alle 6 e 25 di questa mattina. Da sotto le macerie si sentono voci di persone che chiedono aiuto, ma al momento nessuno è stato ritrovato. Tra i dispersi un dipendente del comune. Sul posto i parenti in lacrime che invitano tutti al massimo silenzio per ascoltare le voci sotto le macerie. Portato via in barella un vigile del fuoco che si è fatto male durante lo scavo. Intanto tocca ad Ascione provare a ricostruire i fatti. “I primi due piani erano vuoti e interessati da lavori di ristrutturazione” spiega il primo cittadino al governo della città da meno di un mese. “Nel terzo e il quarto vivevano le due famiglie” continua Ascione. Famiglie che sarebbero state colte nel sonno quando il palazzo è venuto giù. "Saranno gli organi inquirenti a stabilire se vi sia una connessone tra i lavori e il crollo" aggiunge il sindaco. E aggiunge: "Ora ci auguriamo solo che le operazioni di scavo permettano di salvare quante più vite umane".
Da stamane in via Rampe Nunziante, nella zona a ridosso del lungomare di Torre Annunziata, il sindaco Ascione assiste e, dove possibile, coadiuva il lavoro delle squadre di intervento che scavano insistentemente nella speranza di estrarre qualche persona viva: "Stiamo provvedendo a fornire le squadre di intervento di bevande con sali minerali per permettere loro di reintegrare quelli persi in questa giornata molto calda". Il sindaco parla anche della palazzina: "Si tratta di una costruzione degli anni Cinquanta-Sessanta, in una zona residenziale della città. Quelle alle quali stiamo assistendo sono scene inimmaginabili, tragedia immane. Gli uomini del pronto intervento non si fermeranno fin quando ci sarà la possibilità di tirare fuori persone vive".