LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




L'inchiesta

Crollo del palazzo a Torre Annunziata, la Procura: "Architetti e amministratore non diedero l'allarme, nessuno fermò lavori pericolosi"

Sedici indagati, le responsabilità maggiori: "L'edificio era da sgomberare"

di Redazione
Crollo del palazzo a Torre Annunziata, la Procura:

I cinque adulti e due bambini sepolti dalle macerie potevano essere salvati. Tre architetti avrebbero dovuto lanciare l’allarme su quel palazzo messo a rischio dai lavori. Lesioni sospette avrebbero dimostrato che l’edificio crollato come fosse di cartapesta era sul punto venire giù. Sedici gli avvisi di conclusione delle indagini emessi dalla Procura di Torre Annunziata nei confronti di persone che avrebbero avuto un ruolo nel crollo della palazzina del sette luglio scorso. Secondo gli inquirenti a causare il crollo sono stati i lavori di manutenzione straordinaria non autorizzati, eseguiti al secondo piano del palazzo. Le principali responsabilità nella tragedia sono individuate a carico degli architetti Massimiliano Bonzani (individuato come direttore dei lavori 'di fatto'), Aniello Manzo e Giacomo Cuccurullo. Cuccurullo è una delle otto vittime di quel crollo.
Il cedimento fu preceduto dalla comparsa di lesioni: gli interventi messi in opera dai tre tecnici sarebbero stati insufficienti in quanto frutto di una sottovalutazione del pericolo. Secondo la Procura, avrebbero dovuto segnalare la situazione di pericolo ai vigili del fuoco: lo sgombero della palazzina avrebbe salvato la vita alle otto vittime.
Un allarme che avrebbe potuto lanciare anche l'amministratore della palazzina, Roberto Cuomo, che era a conoscenza di quanto stava accadendo. E, invece, non si mosse neppure quando alcuni condomini, preoccupati, gli segnalarono l'uso di un martello pneumatico.
"I lavori non furono sospesi, fermati o impediti, né dall'amministrazione del palazzo, né dagli architetti sottolinea il procuratore Alessandro Pennasilico, "nonostante il fenomeno di crollo fosse stato preceduto dalla comparsa di lesioni".
Quel tragico giorno di luglio persero la vita Giacomo Cuccurullo, Adele Laiola, Marco Cuccurullo, Giuseppina Aprea, Pasquale Guida, Anna Duraccio, Francesca Guida e Salvatore Guida. Le perizie eseguite dal consulente Alberto Coppola hanno anche evidenziato lavori illegittimi al primo piano ma che non hanno avuto nessuna rilevanza sul crollo.
Il procuratore sottolinea anche "l'allarmante quadro" emerso in ordine alle falsità idrologiche commesse dai proprietari degli appartamenti.
I reati di falso ideologico in atto pubblico vengono contestati anche a Rita Buongiovanni, Giuseppe Buongiovanni, Donatella Buongiovanni e Roberta Amodio che, in occasione della vendita degli appartamenti, attestarono - falsamente - che il fabbricato era stato realizzato in epoca antecedente al primo settembre del 1967, in conformità alla normativa vigente. La licenza edilizia era stata rilasciata, nel 1957, per una villetta bifamiliare: invece c'era una palazzina con diversi appartamenti. Abusi costati la vita ad otto persone.


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17-04-2018 20:00:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA