Sarà un martedì molto caldo quello che la politica dei palazzi romani si avvia a vivere oggi, un giorno lungo che proseguirà fino a domani sera quando il Capo dello Stato dopo aver ricevuto l’ultima delegazione che è quella del Movimento, tirerà le somme di questo secondo giro di consultazioni. Dicevamo delle consultazioni che il Quirinale ha fissato nel tardo pomeriggio di ieri, dopo aver sentito i partiti impegnati nella costruzione del Governo della discontinuità e che avverranno a partire da oggi nella Sala delle Vetrate.
Mattarella ha stilato un’agenda che nei nei tempi e nei fatti concede un giorno in più a Pentastellati e Dem per trovare la quadra.
Dal Colle e dopo il G7 di Biarritz filtra la notizia del gradimento del presidente sul nome di Giuseppe Conte come futuro premier, anche alla luce degli attestati di stima che “l’avvocato del popolo” ha incassato dai grandi della terra.
Ma le motivazioni per cui le delegazioni di M5S e PD torneranno ad incontrarsi stamattina dopo le oltre quattro ore di ieri sera, non sta ne nel nome del premier che dovrà guidare il futuro esecutivo (Di Maio avverte che la pazienza ha un limite), e neppure sul programma (che Zingaratti ritiene in salita).
La battaglia vera si sta giocando sulle poltrone di Governo e sottogoverno dove il PD ha chiesto oltre al Vicepremier unico ministeri pesanti come Economia, Esteri, Lavoro e Sviluppo Economico, Giustizia.
Viceversa in casa Cinque Stelle, Di Maio che lascerebbe volentieri l’attuale dicastero per quello degli Interni, non vuole sentire ragione sulla possibilità di non essere più Vicepremier, ma nel M5S, DI Maio a parte, bisognerà vedere quali saranno i promossi e i bocciati e soprattutto se Di Battista farà parte o meno della squadra di Governo.
Ancora 36 ore e poi tutto sarà più chiaro, con Salvini che con i suoi scalpita e già inizia a parlare da capo dell'opposizione evocando congiure di palazzo che hanno portato al ribartone, e dimenticando che proprio lui con la mozione di sfiducia a Conte ha innescato la crisi che con molte probabilità lo porterà fuori dai palazzi del potere.