Ad un anno dal voto si apre la crisi a Palazzo Farnese. A fare il passo ufficiale con la richiesta di rimpasto sono i quattro consiglieri senza bandiera di partito. Nella giornata di ieri sono circolati due documenti a firma degli eletti di Area Civica che chiedono a Pannullo di cambiare alcuni nomi della squadra di governo. Tecnicamente è una richiesta di rimpasto. Un testo che esce dopo i mal di pancia di un pezzo del Pd che punta dritto contro il vicesindaco Andrea Di Martino. Nel silenzio del capogruppo, Francesco Iovino, gioca da battitore libero Rosario Cuomo che utilizza il bando delle Antiche Terme andato a vuoto per provare a minare la poltrona più ambita. Un dissenso non manifesto che va nella direzione opposta a quella dei gruppi civici che invece nel loro testo citano le emergenze da risolvere per indicare i nomi degli assessori che vedrebbero volentieri con la maglia dei dimissionari. Scrive Nino Giordano: “Quale rappresentante di Area Civica e di questa maggioranza mi preme l'obbligo di dover intervenire per esprimere il nostro pensiero in ordine alle strumentali polemiche che sono sorte all'esito del bando afferente la manifestazione d'interesse per l'affidamento del complesso Antiche Terme. Ebbene, diversamente da quanto asserito da alcuni esponenti del Partito Democratico e dalla minoranza, non crediamo che tale bando possa essere definito una "catastrofe politica" di questa maggioranza in quanto, dati alla mano, è incontrovertibile che alcuni gruppi imprenditoriali abbiano manifestato seriamente il proprio interesse a vedersi affidata la struttura per rilanciarla e che solo per problemi tecnici afferenti una non corretta presentazione dei documenti richiesti non è stato possibile proseguire nell'iter amministrativo per la predisposizione del project financing”. E quindi all’attacco partito da fuoco amico contro Di Martino, arriva la difesa della parte di liste civiche della maggioranza. Ma Giordano che cammina insieme al capogruppo Salvatore Ercolano non si ferma qui e chiede di ottenere più peso ai danni del partito Democratico. Un riequilibrio reso necessario dal passaggio di Giovanni Nastelli al Pd, che si è portato dietro una delle tre donne in giunta: Annalisa Armeno. Finisce così nella pentola di chi rischia l’assessore ai lavori pubblici Giulia D’Auria, senza grandi sostegni in consiglio. Punta invece a rafforzare le deleghe dell’assessore Iozzino proprio Salvatore Ercolano, che alla formazione della giunta ha dovuto accontentarsi del settore dell’innovazione tecnologica. “Riteniamo invece che vi siano altri i problemi che involgono questa città e che si stanno riflettendo sull'amministrazione e sulle scelte politiche da perseguire. Ebbene, seppur è innegabile che in questo primo anno siano stati fatti dei passi importanti da questa maggioranza, riteniamo che per il bene della Città e alla luce dei cambiamenti avutisi recentemente nei gruppi consiliari e nelle forze politiche che la compongono, sia necessario provvedere ad un riequilibrio di giunta e ad una rivisitazione del programma politico da perseguire nei prossimi quattro anni al fine di dare nuova linfa e impulso all'attività amministrativa. Pertanto, per questi motivi, Area Civica ha ufficialmente presentato al Sindaco un documento con il quale si sollecita un repentino cambiamento in tale senso”. Tutto il contrario di quanto sostenuto da Pannullo che solo poche settimane fa spiegava: “Squadra che vince non si cambia”. E che ora aggiunge secco: “I tempi della politica li stabilisce il sindaco, decido io quando parlare di rimpasto”. La crisi è ufficialmente aperta.