La terza dose alza fino a 20 volte il livello di protezione contro le forme gravi di Covid-19; inoltre offre benefici sostanziali anche alle persone più giovani. È quanto emerge da uno studio coordinato dal Weizmann Institute of Science di Rehovot in Israele pubblicato sul New England Journal of Medicine. "Sebbene studi osservazionali suggeriscano che la dose di richiamo è efficace sia contro l'infezione sia contro la malattia grave nella popolazione anziana, l'entità della protezione di una dose aggiuntiva nei gruppi di età più giovane richiede ulteriori chiarimenti", spiegano i ricercatori, che si sono concentrati proprio in un'analisi dell'efficacia difesa per fasce di età. La ricerca ha analizzato i dati di oltre 4,6 milioni di israeliani con più di 16 anni che hanno ricevuto a due o tre dosi di vaccino contro Covid tra agosto e ottobre.
Nel complesso, lo studio mostra che la terza dose riduce di circa 10 volte le probabilità di contrarre l'infezione rispetto a due sole dosi, con differenze notevoli tra le diverse fasce di età. Nella fascia 16-29 anni la riduzione è di 17,2 volte, in quella 30-39 di 9 volte, in quella 40-49 di 9,7 volte, in quella 50-59 di 12,2 volte e negli over 60 di 12,3 volte. Ancora più alta la riduzione del rischio di malattia grave: in tal caso si ha una riduzione di 21,7 volte nella fascia di età compresa tra 40 e 59 anni e di 17,9 volte nelle persone con più di 60 anni. Il rischio di morte, invece, si riduce di 14,2 volte.