Nelle città e nelle province con più contagi scatterà la zona rossa. I lockdown locali sono una delle armi inserite nel nuovo decreto che sta preparando Draghi per fermare l'epidemia. Si continuerà con il sistema dei colori e degli interventi mirati. Per cui le aree dove i dati mostrano l'evidenza di una circolazione più alta del virus, anche per i timori che riguardano la presenza crescente delle mutazioni, come la variante inglese considerata più contagiosa, andranno ancora in lockdown. Diventeranno cioè zona rossa.
A decidere dove fare scattare la stretta saranno i governatori. Quindi in Campania, come già avvenuto fino ad oggi, tocca a De Luca decidere quali territori blindare per evitare la diffusione del contagio. A quel punto si potrà uscire di casa solo per lavoro, necessità come fare la spesa, o salute.
Mentre nelle zone ritenute ad alto rischio ma con dati un po' meno "pesanti" scatterà invece la zona "arancione scuro". Un inasprimento localizzato, come già visto in questi giorni, la cui iniziativa sarà ancora lasciata ai governatori, può interessare anche un solo comune o zone più ampie, e che potrà prevedere oltre a limitazioni "classiche" come il coprifuoco dalle ore 22 alle ore 5 e la chiusura di bar e ristoranti a tutte le ore se non per l'asporto, anche la serrata delle scuole e, soprattutto, il divieto di andare nelle seconde case.
Si tratta in pratica di una sorta di livello intermedio, quasi chirurgico, di intervento che prova a limitare l'esplosione dei contagi prima che si renda necessario il lockdown più esteso.