"La prossima Estate? Sarà come l'anno scorso. Dovremo stare attenti, ma saremo più consapevoli e aprire una discoteca sarà pura follia". Lo dice l'infettivologo di Castellammare Franco Faella, primario emerito dell'ospedale Cotugno, protagonista della lotta all' epidemia di colera a Napoli del 1973, ed oggi consulente per la pandemia da Sars CoV2 dell'Asl Napoli 1, in un'intervista al "ROMA", che ne ha anticipato una sintesi.
Alla domanda su quanto le mutazioni del virus in atto preoccupino i virologi, Faella ha risposto: "Il
problema delle mutazioni è questo: il virus di cui parliamo, il coronavirus Sars Cov-2, è nuovo ed è un virus a Rna. Come tale possiede la capacità di una più rapida replicazione rispetto ai virus a Dna. Questi ultimi sono più stabili. Mentre i virus a Rna, replicandosi più rapidamente, commettono errori di "costruzione" non possedendo, tra l'altro, meccanismi di controllo che possiamo dire di (ri)produzione, come i virus a Dna. Questi
errori-mutazioni dei virus possono da una parte renderli più aggressivi e mortali, ma d'altra parte possono anche ridurne la patogenicità, rendendoli più innocui".
"Inoltre - prosegue l' infettivologo -, questo Coronavirus è molto giovane, non si è stabilizzato nella sua struttura, come per esempio è avvenuto per il virus del morbillo, per il quale i vaccini rimangono efficaci. Quindi, il punto è questo: il Sars Cov-2 ha la possibilità di sviluppare
ancora errori di replicazione e cioè molte varianti. Ora sta cambiando la "proteina Spike", esterna al virus, proprio quella che gli consente di agganciarsi alla cellula umana e aggredirla per parassitarla. Finora più mutazioni hanno significato più rapida penetrazione e diffusione". Per quanto riguarda i maggiori fattori di
rischio, il professore Faella afferma che "sono fondamentalmente colpite dal Covid-19 le persone al disopra dei 65 anni di età, quindi il fattore età è terribilmente importante; poi il diabete, che è fattore di rischio elevatissimo,le
malattie cardiovascolari, ed anche la pressione alta e l'insufficienza respiratoria. Fattori tutti che si accompagnano con frequenza agli ultra settantenni. Ecco perché la fascia di mortalità maggiore è tra i 65 e i 90".
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