SABATO 23 NOVEMBRE 2024




Il fatto

Coronavirus, cinque morti in otto giorni nell'ospedale di Bosco: aperta un'inchiesta

La Procura invia i carabinieri, l'assessore Pensati: 'Le famiglie non sanno neanche l'ora in cui i loro cari sono deceduti'

di Redazione
Coronavirus, cinque morti in otto giorni nell'ospedale di Bosco: aperta un'inchiesta

Cinque morti in otto giorni. Troppi per un ospedale che dovrebbe trattare i casi più difficili di questa emergenza. Una zia e un nipote di Torre del Greco pianti nell'arco di poche ore dalla loro famiglia. Aperta un'inchiesta sul Covid Hospital di Bosco, che opera tra le proteste di medici ed infermieri per la carenza di materiale e quelle dei familiari degli ammalati, che sottolineano come ai loro cari non sarebbero somministrati i farmaci sperimentali nonostante sia partito uno specifico protocollo per il loro utilizzo. La Procura di Torre Annunziata apre un'inchiesta sulle condizioni del Covid hospital di Boscotrecase, come oggi scrive Il Mattino, e manda al 'Sant'Anna e Santissima Maria della Neve' i carabinieri dei Nas. Ai militari del nucleo antisofisticazione il procuratore facente funzioni Pierpaolo Filippelli ha affidato la delega per provare a capire se le rimostranze di personale e parenti dei pazienti corrispondano al vero e se l'alto numero di morti insieme al Coronavirus sia in parte causato anche dalla mancanza di mezzi. Proprio su questi aspetti si è in particolare soffermato l'assessore alla Pubblica istruzione del Comune di Torre del Greco, Enrico Pensati, parente della zia e del nipote positivi al tampone al Covid-19 e poi morti nei giorni scorsi. "I fatti dicono - le sue parole - che all'ospedale di Boscotrecase ci sono stati cinque decessi in otto giorni e abbiamo dovuto registrare impotenti il grido di aiuto di medici e personale sanitario che denunciano l'assenza di farmaci vitali, antibiotici e antiretrovirali". E ancora: "Mancano i kit per la tracheotomia, i reagenti per gli esami ematochimici e i sistemi invasivi per il monitoraggio della pressione arteriosa. A questo va aggiunto il calvario di intere famiglie che lasciano i propri cari nei pronto soccorso e non vengono informati degli spostamenti in altri presidi ospedalieri. Manca un sistema di informazione tale da mettere in contatto i congiunti con il personale medico. Non si conoscono le terapie praticate e purtroppo neanche l'orario esatto della morte. E l'orrore termina con la ovvia impossibilità dei familiari di poter rendere omaggio alle salme dei propri cari".
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26-03-2020 20:58:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA