Saranno più o meno tre mila i detenuti che con meno di 18 mesi di pena ancora da scontare, potranno uscire dal carcere per scontare ai domiciliari il residuo di pena, questo secondo quanto previsto dal
decreto Cura Italia.
L'argomento è oggetto di forti pressioni soprattutto da parte delle oposizioni che ritiene il provveddimento una sorta di indulto mascherato che premi i rivoltosi, dopo i venti di tempesta che hanno attraversato gran parte delle carceri del Paese dopo le prme restrizioni imposte dal governo.
Anche i sindacati di polizia, sono sul piede di guerra e parlano di "rabbia e voglia di dimissioni" tra gli agenti penitenziari.
A tutto quetso si aggiungono alcuni magistrati che segnalano il problema tecnico di dove mandare i
detenuti senza casa.
Non c'è ancora il testo ufficiale del provvedimento messo a punto dal Governo, ma l'ultima bozza circolata stabilisce all'articolo 119 ("Deroga alle disposizioni in materia detentiva") che la pena è eseguita "presso l'abitazione del condannato" se non è superiore a 18 mesi, se invece la pena è superiore a 6 mesi sarà applicato il braccialetto elettronico.
Sono esclusi dal beneficio - in vigore fino al prossimo 30 giugno - "delinquenti abituali, professionali o per tendenza", quelli coinvolti nelle rivolte dei giorni scorsi, i condannati per stalking e reati gravi.
L'articolo 120 estende inoltre fino al 30 giugno le licenze a chi si trova in regime di semilibertà.
Intanto di sicuro esiste solo che il decreto non è ancora arrivato al Capo dello Stato per la firma.