Da Sant’Antonio Abate a Ottaviano scoperte sei aziende con lavoratori senza contratto e grazi problemi igienico sanitari. Numerosi i controlli che hanno interessato fabbriche, attività tessili, aziende di abbigliamento, autolavaggi, carrozzerie, depositi di carburante. Al termine della raffica di controlli, il bilancio è di 117 persone e 76 attività sospese o sottoposte a sequestro.
Tra i reati contestati, lo smaltimento illecito di rifiuti, lo sfruttamento del lavoro nero, l’abusivismo edilizio, la violazione della normativa in materia di sicurezza sul lavoro. In una ditta di produzione di cioccolato a Sant’Antonio Abate, sono stati scoperti tre lavoratori a nero e costretti ad operare senza sicurezza. Precarie le condizioni igienico sanitarie riscontrate all’interno della fabbrica che produce dolciumi.
A Terzigno, scoperte due fabbriche tessili carenti dal punto di vista dell’igiene e della sicurezza. Vi venivano impiegati sette lavoratori a nero, alcuni risultati alle verifiche come clandestini. Mancante in un caso il formulario per lo smaltimento dei rifiuti. sequestrate le attività e denunciati i titolari: un cinese quarantenne e un bengalese di 32 anni; a Boscoreale sequestrate altre due aziende fantasma. In una, il titolare bengalese impiegava 5 lavoratori a nero e clandestini. Nell’altra, una cinese 37enne e una complice di 45 anni di Boscoreale sono state denunciate per violazioni della normativa su di igiene e sicurezza.
Stessa situazione anche ad Ottaviano, scoperto, infatti, un opificio non in regola in materia di sicurezza sul lavoro e smaltimento dei rifiuti, che impiegava 4 lavoratori a nero e clandestini. In secondo opificio un 69enne del posto impiegava 8 lavoratori a nero.