LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Consulenti del lavoro infedeli, soldi di clienti finivano su un conto corrente sconosciuto

Trenta i casi accertati, ma ora l'inchiesta si allarga alla provincia di Napoli

di Redazione
Consulenti del lavoro infedeli, soldi di clienti finivano su un conto corrente sconosciuto

Pensavano di avere messo i propri soldi in mani sicure e invece finivano su un conto corrente sconosciuto. Imprenditori frodati da sette consulenti del lavoro infedeli. Trenta i casi accertati, ma ora l'inchiesta si allarga alla Provincia di Napoli. Approfittando del rapporto di fiducia che avevano con i loro clienti imprenditori, e all'insaputa degli stessi, alcuni consulenti del lavoro napoletani dirottavano ingenti somme di danaro ricevute dai loro clienti su un conto corrente riconducibile ad un ente nazionale di rappresentanza dei piccoli imprenditori con sede in Roma sotto forma di quote associative volontarie.
Oltre trenta i casi di illecite contribuzioni riscontrati in favore dell'organismo di rappresentanza sindacale effettuati inconsapevolmente da alcune imprese partenopee e scoperte dai finanzieri del Comando Provinciale di Napoli. Sequestrato il conto corrente sul quale erano depositati circa 320 mila euro.
L'attività investigativa scaturisce dalla denuncia di un imprenditore partenopeo il quale, nell'analizzare i rendiconti annuali della propria azienda, riscontrava alcune anomalie con riferimento al costo del personale dipendente, in relazione a dei versamenti ritenuti anomali e non abituali rispetto alle precedenti annualità. Gli accertamenti iniziali esperiti dai finanzieri hanno consentito di accertare che il consulente dell'imprenditore denunciante, in maniera del tutto arbitraria, aveva incluso tra le spese correnti dell'impresa anche quote di natura volontaria destinate ad un ente nazionale di rappresentanza sindacale.
L'anomalia riscontrata suggeriva agli investigatori di estendere gli accertamenti anche ad altre imprese in provincia di Napoli che, secondo i dati forniti dall'Inps Area Metropolitana di Napoli, risultavano aver effettuato tale tipo di versamento nel corso dell'ultimo quinquennio. Le indagini, che hanno coinvolto sette professionisti napoletani, hanno permesso di appurare che i rappresentanti legali delle imprese erano totalmente ignari di tali versamenti "volontari" a favore dell'ente di rappresentanza sindacale, mentre i professionisti indagati avevano tutti ricevuto compensi dalla sigla sindacale per rapporti di consulenze e/o per collaborazione in corsi di formazione.
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24-09-2018 12:07:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA