Rottamazione delle cartelle di Equitalia e Soget. Via libera dal consiglio comunale, arrivato l'ok da maggioranza e opposizione. Condonati interessi e more delle cartelle inviate a cittadini e commercianti per tributi non pagati dal 2000 al 2016. Sedici anni di arretrati potranno essere saldati mettendosi in regola con il comune. Trentamila le cartelle in tutto. Arriva una mano tesa dall’amministrazione Pannullo verso chi ha un debito nei confronti del Comune. Il provvedimento, firmato dal vicesindaco Andrea Di Martino, è stato approvato oggi pomeriggio. Ventitrè si praticamente tutti i presenti, bocciati i due emendamenti dell’opposizione. Il sindaco Pannullo e Di Martino soddisfatti: “Ora ci aspettiamo che gli stabiesi si mettano in regola, con questo atto abbiamo alleviato la pressione fiscale”. Da quando il provvedimento sarà esecutivo i cittadini avranno sessanta giorni di tempo per chiedere lo sconto a Palazzo Farnese. Le cartelle dei tributi, dalla tassa dei rifiuti a quelle relative agli esercizi commerciali, saranno rottamate aderendo al piano proposto dagli uffici stabiesi. Il decreto legge del governo, a cui Castellammare ha aderito, regola la “rottamazione” delle cartelle prevedendo il pagamento di quando dovuto, senza gli aumenti legati agli interessi e alle sanzioni. “Condonata” una parte della cifra, la somma restante potrà essere versata in un’unica soluzione o in cinque rate. Per chi sceglie le rate le scadenze sono tre nei mesi di Luglio, Settembre e Novembre per il 2017 e due nel 2018 nei mesi di Aprile e Settembre. Questo il calendario stabilito secondo la tabella di marcia disposta dal governo. Ma il primo appuntamento è il consiglio del 31 gennaio, ottenuto il via libera in aula si potrà partire con la rottamazione. L’amministrazione ha ritenuto di non potere accogliere i due emendamenti delle minoranze che chiedevano di dare la possibilità ai cittadini di pagare in sedici rate e di avere un ulteriore sconto del 20%. “Si tratta di aderire ad una legge nazionale ci siamo attenuti alle possibilità che ci venivano date” spiega Di Martino.