“Il boss sono io, qui comando io”. Aveva preso di mira, per le sue estorsioni, la comunità bengalese di San Gennaro Vesuviano, arrivando a incollare l'ingresso del locale adibito a moschea in modo da impedire l'ingresso ai fedeli. Angelo Di Castiglia è finito agli arresti domiciliari con l'accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Aveva provato in tutti i modi a terrorizzarli pur di farsi dare del denaro, contando sul fatto che in quanto stranieri avrebbero subito più facilmente. Ma non è andata così. Chiedeva agli immigrati una sorta di colletta, minacciandoli e dichiarandosi "il boss di San Gennaro Vesuviano". Una minaccia che non è bastata a bloccare l’inchiesta.
Le denunce presentate da alcuni bengalesi hanno dato origine all'indagine, che oggi ha visto l'esecuzione della misura cautelare emessa dal gip di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale Antimafia.