A due giorni da uno sciopero di 24 ore, il sindacato dell'Orsa spiega i motivi di un nuovo venerdì nero per chi viaggia in Circumvesuviana. Si legge in una nota dell'Orsa: "Venerdì 13 gennaio torneremo, purtroppo, a scioperare. Lo faremo per far valere i nostri diritti contro un’azienda che, in barba a ciò che dichiara, non vuole assolutamente dialogare coi Sindacati su questioni, ormai ataviche che riguardano tutte le categorie di lavoratori: funzionari aziendali, personale delle stazioni, fermate, deviatori, passaggi a livello, operai delle manutenzioni, capitreno, macchinisti… Sciopereremo, perché non riusciamo ad avere un confronto costruttivo con l’EAV". Si tratta del quarto sciopero da settembre e il terzo in poco più di un mese.
Ad aderire sono tre sigle sindacali. Rivolgendosi agli utenti l'organizzazione dei macchinisti attacca Eav: "Scarica sui dipendenti le responsabilità, sempre maggiori, che la nuova normativa di sicurezza impone, che cambia le condizioni lavorative, aggravandole, a fronte di indennità economiche irrisorie. Sciopereremo contro un’azienda che, la scorsa estate, ha dichiarato e sottoscritto di voler introdurre gli aspetti normativi/giuridici/retributivi del contratto delle attività ferroviarie e da allora nessuna riunione è stata mai convocata.
Sciopereremo contro un’azienda che “dice” e non fa, che “dichiara” ma non mantiene, che “sottoscrive” ma non rispetta.
Sciopereremo per 24 ore venerdì 13 gennaio 2023 e di questo chiediamo scusa a tutti i Viaggiatori del disagio che causeremo, ma vogliamo far capire a tutti che lo facciamo perché i nostri diritti vengono quotidianamente calpestati e non abbiamo altri mezzi per protestare.
Venerdì 13 gennaio scioperiamo non solo perché vogliamo che i nostri diritti siano rispettati ma anche perché vogliamo lavorare nelle migliori condizioni ed in sicurezza, perché vogliamo che l'EAV sia, finalmente, un'azienda di trasporto pubblico di cui vadano orgogliosi tutti, soprattutto i dipendenti, perché vogliamo uscire da un passato (e presente) contraddistinto da una lunghissima serie di promesse non mantenute e rilanciarci in un futuro di concretezza.
Il giorno 13 gennaio, diremo NO a al muro che l’EAV ci ha eretto contro, rifiutando un confronto costruttivo, e chiederemo a tutti di appoggiare la nostra battaglia perché essa ritorni ad essere un azienda di Trasporto Pubblico che abbia realmente a cuore il Trasporto di tutti i Viaggiatori su tutte le linee ferroviarie ed automobilistiche che ha in gestione".