Che sia stato un "grande" non si sono dubbi, che sia stato il più grande di sempre lo si è capito da come il mondo ha reagito alla notizia della sua scomparsa.
Il mondo dello sport in queste ore piange la scomparsa di Muhammad Alì anche se in origine e per il grande pubblico era diventato famoso con il nome di Cassius Clay alle Olimpiadi di Roma del 1960.
Nato in Kentucky a Louisville il 17 gennaio del 1942 Alì è stato tutto quello un uomo di colore avrebbe desiderato essere nell'America puritana degli anni sessanta.
Bello, forte, carismaticato, istrionico, è stato e ha incarnato la bandiera del popolo nero americano oppresso nella battaglia per i diritti civili, è stato un grande combattente fino all'ultimo, incurante del Parkinson che lo aveva colpito.
Molte delle sue frasi sono rimaste scolpite nella bibliografia della sua vita che a detta di tutti è stata un show al quale Alì non si è mai sottratto; così "pungo come un'ape e volo come una farfalla" oppure "è difficile essere umili quando si è grandi come me" o ancora "non ho mai litigato con questi Vietcong loro non mi hanno mai chiamato negro" fino a "le mie sofferenze fisiche sono state ripagate da quello che sono riuscito ad ottenere nella vita" saranno ricordate a lungo come la fierezza e l'eleganza della sua boxe sui ring di tutto il mondo.